
Fonte: Pisticci.com [2]
Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani e Direzione Radicali Italiani
Confesso di aver trovato a dir poco esilaranti le dichiarazioni del sottosegretario all’economia Enrico Zanetti sulla vicenda petrolifera lucana.
Tanto esilaranti, quanto rivelatrici di un disegno che parte da lontano: la trasformazione della Lucania fenix in hub petrolifero.
Il fasullo confronto tra Marcello Pittella e il Ministro Guidi è solo l’ultima tappa di ciò che già era stato deciso con il Memorandum, il Decreto sulle liberalizzazioni, La Strategia Energetica Nazionale.
Tutti dimenticano, o fingono di dimenticare, che proprio nel “Memorandum d’intesa Stato – Regione Basilicata”, sottoscritto il 29 aprile 2011, vengono con chiarezza esplicitati gli obiettivi, laddove a pag. 1 è scritto: “Nella Regione sussistono inoltre potenzialità ulteriori di sviluppo e di stoccaggio che potranno essere opportunamente valorizzate”.
E allora di cosa ci si sorprende? Il Governo e il Partito unico del Petrolio, che in Basilicata gli fa da sponda, stanno solo procedendo all’attuazione di obiettivi preannunciati e dichiarati.
Ad adiuvandum, e se non dovesse bastare quanto scritto nel sopracitato Memorandum, si potrebbe citare la prima relazione di accompagnamento al cosiddetto Decreto sulle Liberalizzazioni, datata 17 gennaio 2012, dove in riferimento alla Basilicata è dato leggere: “Attraverso ulteriori ricerche sono altamente probabili altre scoperte dello stesso ordine di grandezza. Tale sviluppo risulta rallentato o impedito dalle difficoltà derivanti dall’insediamento degli impianti di estrazione idrocarburi…”
Se, poi, a chiarire le idee non dovesse bastare nemmeno l’operato del governo Monti, si potrebbe citare un documento intitolato “La Nuova Strategia Energetica Nazionale”, datato marzo 2013, dove - a pag. 119 alla voce “produzione sostenibile di idrocarburi”- è scritto: “In particolare 5 zone in Italia offrono un elevato potenziale di sviluppo: La val Padana, L’Alto Adriatico, l’Abruzzo, la Basilicata, il canale di Sicilia”.
Tutto chiaro? Pittella e Guidi sono gli esecutori materiali di un disegno che parte da lontano e di cui lo stesso governatore in carica è stato parte attiva. Sono i killer incaricati di sparare il colpo di grazia alla tempia di un territorio e dei suoi avvelenati abitanti.
All’ineffabile Zanetti e agli amici di Scelta Cinica(non è un refuso) dico che non tutti i partiti si oppongono ad un aumento delle attività estrattive per “ottenere di più”.
Noi Radicali dell’Associazione Radicali Lucani ci opponiamo in nome della difesa di risorse ben più preziose dell’oro nero e della difesa della salute umana e degli straordinari veri tesori di cui la Lucania è ricca e che vorremmo tramandare il più possibile integri alle future generazioni.
Noi no; noi non siamo disposti a barattare un futuro altro per un pugno di Royalties.
Approfondimenti
Audizione di Marco Pannella presso la Commissione Parlamentare d’inchiesta sul terrorismo in Italia e sulla mancata individuazione dei responsabili delle stragi.
“PANNELLA. "...e mi limito a dire che (non è un caso) mi pare che nei confronti dell'AGIP, dell'ENI e di tutta quella componente, fortissima nei suoi collegamenti e nelle sue influenze sui servizi italiani in quel periodo, come è noto (è documentato e conosciuto), anche su quello, nessuna ostilità sia stata mostrata dal Partito comunista italiano, anzi. Quindi, l'interpretazione a mio avviso è che il Partito comunista italiano ha compiuto una scelta strategica che spiega, nel bene e nel male, l'evoluzione in quei lustri della realtà italiana; ma che siccome non si vuole rispettare questa politica e leggerla per ciò che realmente è stata, continuiamo a vedere in un modo troppo falsato tutto quello che è accaduto e possiamo allora vedere solo degli spezzoncini".
(32ª SEDUTA - MERCOLEDI 18 FEBBRAIO 1998)
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