
Fonte: Via Pretoria (Periodico di satira politica) – Nuova del Sud, 11 giugno 2014
Di Franco Loriso
Marco Pannella arriva a Potenza e s’immerge nel caotico traffico di una città dagli stretti budelli. Mio dio, si ferma a parlare con un giovane del posto come se lo conoscesse da sempre. I suoi capelli bianchi si confondono con il cielo plumbeo, il suo sguardo fiero e dolce ammalia tutti. Marco Pannella ha carisma da vendere, ma lo dona gratis a chiunque gli chieda qualcosa di carattere politico o sociale, o del motivo della sua presenza nella città capoluogo di una Regione che, dai secoli dei secoli, ormai, è alla mercé di politicanti di mestiere. Democristiani da sempre, nonostante in tutti questi anni, come banderuole al vento, hanno girato e rigirato dove soffiava la boria del potere.
I lucani hanno sempre baciato la mano a questi politicanti che si sono aggrappati, un giorno sì e un giorno no, alla tunica color porpora di cardinali e vescovi, proprietari assoluti non delle anime degli abitanti di questa martoriata regione, ma dei posti di potere donati in cambio della loro fedeltà alla causa partitocratica. E oggi nel vedere Pannella camminare a passo svelto, e senza alcuno stuolo di portaborse & affini, per raggiungere il luogo della manifestazione contro lo sventramento delle viscere di una terra generosa ed ospitale, ti senti di poter toccare il cielo con un dito. Chiaramente, tutta questa sensazione di pace non sembra sfiorare minimamente gli scherani del potentato politico regionale, che hanno già ricevuto l’ordine di snobbare la manifestazione, altrimenti addio privilegi, addio al goccio di petrolio gratis, addio al calendario dell’Eni a Natale, che, - udite, udite - viene inserito anche a mo’ di panino in alcuni organi di informazione locale. E qui ti vengono i brividi, perché è la dimostrazione della più becera prostrazione ai bisogni degli uomini dei bottini, pardon, bottoni.
Marco Pannella, sanguigno condottiero, sembra aver percepito tutto ciò e aggrotta le sopracciglia, nascoste a malapena dietro quegli occhiali a forma di goccia. Forse li ha scelti di questa forma per dare una giustificazione quando s’inviperisce per le ingiustizie subite dal popolo - non solo quello lucano – imprigionato e sottomesso ai voleri di una partitocrazia che ha bloccato, di fatto, la democrazia e soprattutto la libertà della stragrande maggioranza del popolo sovrano, che si affida disperato a qualche imbonitore di veline, o al comico di turno... che nella mangiatoia Rai si è pure trasformato in giullare... ed oggi, magia delle magie è diventato parlante.
Già, è proprio quando vede la goccia che fa traboccare il vaso, che Pannella, con la sua cultura della tolleranza e soprattutto determinazione, non guarda in faccia a nessuno e ce n’ha per tutti. Signori stiamo parlando di quel Pannella che ha tenuto testa ai Craxi, agli Andreotti, agli Almirante con grande rispetto per le loro diverse ideologie, ma guai se tentavano di calpestare la dignità di un qualsiasi essere umano. Oggi Pannella continua in questa sorta di missione di pace e di fratellanza fuori dal Palazzo e lo fa perché quelle mura, impregnate di corruzione, gli fanno mancare il respiro. Meglio combattere fuori dalle mura delle carceri, dove da anni poveri disperati vivono una vita di stenti e di angherie.
Mi si accappona la pelle quando sento che il Presidente della Repubblica e non ultimo il Papa in persona si preoccupano della sua salute, nel momento in cui mette in atto i suoi numerosi scioperi della fame e della sete. Segno, inconfutabile che Pannella è sì del Partito Radicale, ma è soprattutto il carismatico condottiero delle battaglie civili che molti vorrebbero fare, se liberi anch’essi da ogni vincolo di lacci & lacciuoli partitocratici. Avere la fortuna di essere il fondatore di un giornale libero come via Pretoria, dove si fa satira ma soprattutto lotta al potere, e di poter parlare di Pannella in questo modo, senza che nessuno possa permettersi di ricattarmi o poter dire che il giornale ha ricevuto un centesimo, è un privilegio. Mai, nessun politico è uscito indenne dalle mazzate del nostro foglio, solo Pannella potrà dire un giorno che lo stridere dei nostri torchi non ha trovato un motivo per bacchettarlo. E come si fa? Un mito vivente che ti riempie il cuore di gioia per le sue battaglie... non mi fa sentire solo. Ed io che provengo da una famiglia modesta, con dei genitori che hanno patito la fame e le angherie dei signorotti del Vulture-Melfese - tant’è che mio padre è stato nelle patrie galere per ben sei mesi, soltanto per aver avuto il coraggio di gridare in piazza... “terra ai lavoratori” - nel vedere, ancora oggi, Pannella (e i radicali) impegnato nelle sue battaglie sociali, beh, lo confesso è come voler rendere omaggio a mio Padre, dicendogli, (sarà lassù su qualche nuvola ad osservarmi!) che non mi sento più orfano dei suoi insegnamenti... Infatti spesso mi ricordava: “Franco, non chinare mai la testa al cospetto di chi che sia e rispetta il prossimo tuo, fosse anche l’ultimo della terra”. Ecco, con Pannella in giro mi sento protetto! Peccato che quando è venuto a Potenza non ho potuto abbracciarlo e avere l’onore di intervistarlo. Gli avrei sicuramente chiesto:
D. Come ci si accorge di avere gli ideali dei radicali?(scusate la rima!).
D. A che cosa avete rinunciato per quest’impegno a dir poco “disumano”?
D. Marco Pannella davanti ad un libro... voglia di apprendere o di viaggiare?
D. Per come amate gli umili e gli ultimi avete mai pensato di indossare l’abito talare?
D. A proposito, quando Vi ha telefonato il Papa vi siete emozionato oppure avete continuato tranquillamente ad aspirare una sigaretta?
D. La persona che avete amato di più nella Vostra vita.
D. C’è un desiderio non ancora esaudito di Marco Pannella?
D. Perché non è più così facile fare vera politica in Italia?
D. La Basilicata l’avete scoperta da solo oppure c’è lo zampino di Bolognetti?
D. Basilicata ricca e prosperosa: non decolla per colpa dei lucani o dei politici locali?
D. Quando Marco Pannella andrà in pensione?
D. Il mondo dei radicali sembra quello spiegato nelle Sacre Scritture. Gesù Cristo non c’è riuscito! Si potrà mai realizzare?
D. Ultima domanda, una da cento pistole. Sulla fatidica torre ci sono Bolognetti, la Bernardini e la Bonino. Chi salverebbe senza esitazione pur avendo tre lanci a disposizione?
Chissà se avranno mai risposta queste domande!
Comunque, risposte o non risposte, Mitico Marco Pannella Vi auguro tanta serenità, perché di questi tempi e con questi ritmi che avete, credo ne abbiate veramente bisogno.
Ad maiora!
Franco Loriso
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