
A lungo negato, perfino occultato, il marcio Milan-lombardo emerge nuovamente, evidenziando la presenza di un nuovo/vecchio che sembra non finire mai. È quanto scrive Valter Vecellio della direzione di Radicali italiani.
Fermo restando che anche in questa occasione occorre cautela e prudenza, perché troppe volte inchieste che apparivano inattaccabili si sono rivelate più che lacunose, e comunque vale per tutti il principio di innocenza fino a quando non si viene dichiarati colpevoli da sentenza definitiva, quello che sconcerta è da una parte la ripetizione di nomi, persone, ruoli; dall'altra il dover prendere atto del persistere (anzi di un ulteriore consolidamento), di un sistema di potere politico-criminale-affaristico che affratella maggioranze reali e sedicenti opposizioni.
Più in generale: a Milano e in Lombardia i licenziamenti solo quest'anno sono aumentati del 45 per cento, la cassa integrazione del 78 per cento. Sta drammaticamente esplodendo la bomba costituita dagli aeroporti milanesi, 2.300 dipendenti hanno già ricevuto la lettera di licenziamento con nessuna prospettiva di assunzione, mentre l'Unione europea ha comminato una multa di 452 milioni di euro per pasticci contabili.
Si registra una pesantissima crisi degli aeroporti, a pochi mesi da Expo 2015, con tutte le immaginabili conseguenze; e metà dei lavori sono in alto mare, mentre le indagini della magistratura mettono in luce inquietanti inquinamenti da parte della 'ndrangheta e della criminalità organizzata. Quello che emerge (ma in verità era stato denunciato da tempo dai radicali) circa i veleni che inquinano palazzo di giustizia completa il quadro. Ma sopratutto quello che inquieta e sconcerta è la completa assenza di una politica degna di questo nome.
La linea della palma si sposta verso nord, si legge in una poesia giovanile di Leonardo Sciascia. Una "linea" che a Milano e in Lombardia, grazie anche all'assenza della politica e alla presenza attiva di certi politici, si è consolidata da tempo. Possibile che a Milano e in Lombadia non ci siano almeno tredici politici in grado di elaborare una politica che sappia, possa, voglia contrastare tutto questo marcio che emerge e tracima?
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