
Di Maurizio Bolognetti, Direzione Radicali Italiani e Consigliere dell’Associazione Coscioni
Dopo un bombardamento durato giorni e la divulgazione di documenti, gelosamente custoditi nei cassetti dagli attori di una vicenda a tratti surreale, il sindaco di Melfi si è deciso finalmente a dar corso ad una semi-trasparenza pelosa.
In nome del diritto alla verità inteso come diritto alla conoscenza, mi sono fatto carico di divulgare atti che chi ci rappresenta, o meglio dice di rappresentarci, aveva “secretato”.
Atti noti al Sindaco di Melfi, che oltre a non divulgarli è arrivato al punto di accusarmi di vilipendio, quando gli ho chiesto di dividere con i cittadini e i comitati il pane e il vino della conoscenza.
Intanto, il gioco delle parti continua e il primo cittadino della città Federiciana prova a darsi un po’ di buona coscienza a buon mercato e a ritagliarsi la parte del “buono” tra tanti “cattivi”
Peccato che anche il cavallo di Valvano non sia quello bianco che caratterizzava gli eroi nei film western.
Peccato che in questa sporca vicenda dell’ “Affaire Fenice” in troppi abbiano contribuito a portarci al punto in cui siamo, giocando con la salute dei cittadini del Vulture.
Uomini di potere che vivono per il potere e per i quali il potere non è un mezzo ma un fine, e la conoscenza stessa delle cose diventa strumento di potere.
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