
“I Romani…predoni del mondo, dopo che per le loro devastazioni non trovano più terre da conquistare, perlustrano il mare. Avidi se il nemico è ricco, tracotanti se è povero. Tali che né l’oriente, né l’occidente potrebbero mai saziarli. Soli fra tutti bramano con pari avidità il dominio sui ricchi e sui poveri. Rubare, trucidare, devastare, con falsa denominazione chiamano tutto ciò “diritto dell’autorità”, e là, dove fanno il deserto, dicono che c’è la pace”.
Di Maurizio Bolognetti, Direzione Radicali Italiani e Segretario Radicali Lucani
Il direttore della Tass regionale Donato Pace, si tranquillizzi: il mio bersaglio è il regime che egli degnamente rappresenta.
Dopo l’ascesa al trono di Marcello Pittella, in elezioni che definire taroccate è puro eufemismo, l’ottimo Pace è nuovamente asceso alla guida del portale Basilicatanet e da cotanto pulpito dispensa consigli e fa ciò che gli riesce meglio: distribuire purghe e olio di ricino.
A nome di non so chi, l’ineffabile direttore mi fa sapere che con grande tolleranza sono stato ospitato nella terra che fu della mia nonna paterna e dei miei avi.
Troppa grazia dottor Pace, troppa grazia!
Mi spiace, ma non posso assecondare il rigor mortis, né accodarmi al coro di clientes che fanno la ola in attesa che dalla tavola imbandita cada qualche briciola.
Provo ad esercitare il diritto di critica, così come da oltre un mese chiedo al Governatore/Imperatore Pittella di esprimersi sulla situazione di assoluta illegalità in cui versano le nostre patrie galere e l’amministrazione della giustizia.
Se questo dovesse comportare il mio trasferimento in un CIE(Centro di Prima Accoglienza) o addirittura l’espulsione dal territorio lucano, decretata da un qualche campione che millanta tolleranza e intanto veste i panni del piccolo Goebbels, sono disposto a correre il rischio.
Il dottor Pace si nasconde dietro la foglia di fico della Par Condicio e prova a menare il can per l’aia.
Caro Donato, la censura preventiva di Basilicatanet è scattata decisamente prima della Par Condicio.
Una sorta di riflesso pavloviano o forse un atteggiamento protettivo e filiale nei confronti nostro Governatore.
Questo per non dire che menti sapendo di mentire, visto e considerato che la Par condicio che hai inteso usare a mo’ di clava è successiva all’invio dei miei comunicati censurati e di quelli opportunamente depurati da frasi che avrebbero potuto turbare la serenità del nostro Governatore(vedi comunicato pubblicato dal portale in data 19 marzo 2014).
Capisco, caro Donato, che, se a decidere fossero quelli come te, la “Par Condicio” durerebbe 365 giorni all’anno, ma forse prima di parlare faresti bene a documentarti.
Concludendo, dico a Marcello Pittella, al nostro Imperatore, che non posso accogliere l’invito rivoltomi dal corifeo direttore di Basilicatanet o quelli che dovessero arrivarmi da una qualche prefica di regime.
P.S.
Per opportuna conoscenza allego alla presente la delibera dell’AGCOM [2]
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