
Il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito ha inviato alle Nazioni unite di Ginevra un documento contenente 19 domande per il Consiglio dei diritti umani in vista della cosiddetta Revisione Periodica Universale (UPR) che interesserà l'Italia per la seconda volta ottobre prossimo - la prima era quattro anni fa. Il Partito Radicale ha corredato le proprie domande con informazioni per gli Stati Membri dell'ONU per dimostrare la totale inefficacia delle varie rassicurazioni e impegni del Governo italiano e denunciare la sua inazione di fronte alla sistematica e strutturale violazione degli propri obblighi internazionali derivanti dall'aver ratificato decine di documenti in materia di diritti umani. Il documento parte dalla paralisi istituzionale a seguito della sentenza pilota della Corte europea sui diritti umani e affronta per temi questioni relative ai trattamenti inumani e degradanti nella cerceri, l'irragionevole durata dei processi, la mancanza di legislazione o applicazione di leggi esistenti relativamente al reato di tortura, il permanere del regime carcerario del 41 bis, l'ergastolo e l'ergastolo ostativo, l'istituzione di un'istituzione indipendente sui diritti umani, le detenute madri, la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari, il reato di clandestini, la conversione dei centri di identificazione ed espulsione in certe regioni in centri di prima accoglienza. Il Partito Radicale ha poi chiesto all'Italia chiarimenti relativi alla mancanza di una legge quadro che elimini le discriminazioni per le persone LGBTI, i disabili e i Rom.
La versione integrale del documento e' pubblcata sul sito www.RadicalParty.org [2]
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