
“#Sbanchiamoli – Fuori i partiti dalle banche. Credito a chi merita”: sono le parole d’ordine della nuova campagna politica di Radicali Italiani, presentata oggi 3 marzo 2013 a Milano dal consigliere comunare radicale Marco Cappato insieme al tesoriere di Radicali Italiani Valerio Federico.
Basta dunque all’influenza che i Partiti, attraverso le Fondazioni bancarie, hanno sul governo delle Banche, e quindi sulla distribuzione del credito a cittadini e imprese. Radicali Italiani propone la netta separazione tra le Fondazioni, guidate dai Partiti, e le Banche. Questa richiesta con la relativa proposta di legge è presente in una petizione parlamentare che il Tesoriere di Radicali Italiani Valerio Federico ha inviato ai Presidenti e ai capigruppo di Camera e Senato.
«Sono in molti a invocare simili provvedimenti. Proprio di recente il Garante per le micro, piccole e medie imprese ha reso noti i dati sul disastroso andamento del 2013, che ha visto oltre 10.000 piccole e medie imprese fallire a causa del difficile accesso al credito, dato senza precedenti» ha dichiarato Alessandro Massari, membro della Direzione di Radicali Italiani.
La riforma dell’assetto proprietario del sistema bancario proposta da Radicali Italiani se applicata nel Paese ridurrebbe le ingerenze dei Partiti sulla destinazione del credito, rimuoverebbe gli ostacoli posti dalle Fondazioni all’afflusso di nuovi capitali e avrebbe l’ulteriore effetto di accrescere le risorse delle Fondazioni da impiegare per sostenere le comunità locali.
La situazione attuale viola le leggi in vigore, dove queste prevedono la diversificazione degli investimenti per le Fondazioni e la perdita dell’azionariato di controllo delle Banche.
La Segretaria Rita Bernardini ha evidenziato come «qualsiasi lotta politica in Italia debba misurarsi con la totale mancanza di democrazia soprattutto dei mezzi d’informazione» e ha ricordato come «la campagna referendaria del 2000 “liberale liberista e libertaria” dovette scontrarsi non solo con la feroce censura dei media ma anche con la mannaia della Corte Costituzionale, che non ammise al voto popolare tutti i referendum economici che avrebbero potuto assicurare all’Italia, già 14 anni fa, quel rilancio economico che oggi i cosiddetti rottamatori ricercano disperatamente».
“Sbanchiamoli” pone un interrogativo anche al sindaco Giuliano Pisapia, in una Milano la cui Fondazione Cariplo ha quasi dimezzato in tre anni i suoi trasferimenti per le attività “filantropiche” cui è tenuta per legge. Ma che non dismette la sua partecipazione di oltre il 4% in Intesa San Paolo, banca complessivamente controllata dalle Fondazioni Bancarie che ne detengono circa un quarto del capitale.
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