
Giulio Manfredi (Direzione Radicali Italiani):
Dopo sei anni, prima Enel e poi Eni hanno venduto, con ampi profitti, a società russe (strettamente controllate dal Cremlino) le rispettive quote azionarie comprate nel 2007 e relative ad asset della defunta Yukos, il gigante del gas smembrato da Putin dopo aver reso inoffensivo, in un carcere siberiano, il suo proprietario, Mikhail Khodorkovsky.
I radicali sono stati in questi anni - a partire dal 2007 con un'interrogazione dell'on. Daniele Capezzone ma anche con un "dossier" di Radio Radicale, vedi link - l'unica forza politica a denunciare il ruolo svolto consapevolmente da Enel ed Eni, che si sono prestate a partecipare alla spartizione di un'impresa privata, la Yukos, per conto di Putin.
Alla fine, tutti vissero felici e contenti .... tranne Khodorkovsky.
Nel 2007 (non a babbo morto!) un battagliero Daniele Capezzone, ancora radicale e rosapugnista, interrogava così il governo Prodi [2].
Vedi anche: La preoccupante situazione energetica dell'Italia [3]
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