
Dichiarazione di Matteo Angioli, Consigliere Generale del Partito Radicale:
Il decimo anniversario della strage di Nassirya in cui sono morti 19 militari italiani giunge assieme ad un annuncio che purtroppo ci ricorda come, a distanza di 10 anni, non ci si sia avvicinati molto alla verità sulle circostanze attorno alle quali il governo Blair maturò la decisione di avviare l'azione militare a fianco degli Stati Uniti contro l'Iraq di Saddam Hussein il 19 marzo 2003.
Alla luce degli ultimi sviluppi [2] dell'Inchiesta sulla guerra in Iraq istituita a Londra nel 2009 infatti, i membri dell'Inchiesta guidata da Sir John Chilcot hanno ammesso di non poter proseguire il loro lavoro di conoscenza (che si sarebbe dovuto concludere almeno due anni fa) a causa delle resistenze del Governo nel concedere la pubblicazione di alcuni documenti e registrazioni sensibili relativi a conversazioni tra Bush e Blair. I principali attori di questo conflitto hanno potuto raccontare la loro versione dei fatti pubblicando libri intervista e memorie. Lo hanno fatto attingendo a fonti e informazioni privilegiate, dopo un'accurata selezione.
La stessa possibilità non è stata data invece alla Commissione Chilcot, sebbene sia stata istituita dall'allora Primo Ministro Gordon Brown. Per recuperare il danno inferto al funzionamento delle istituzioni democratiche e per onorare i soldati caduti è necessario che la verità sulla preparazione della guerra in Iraq e sul ruolo di sabotaggio giocato da Berlusconi nel neutralizzare la risoluzione radicale per l'esilio di Saddam Hussein, presentata il 19 febbraio 2003 alla Camera dei Deputati, emerga e sia conosciuta.
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