
Al terzo giorno di sciopero degli avvocati, proclamato contro i provvedimenti contenuti nel decreto del fare e in polemica con il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, l''Organismo unitario dell''avvocatura, annuncia l''adesione ai quesiti referendari proposti dai radicali per una nuova politica su immigrazione e droghe, contro l''abuso del carcere preventivo, per riformare la magistratura (introduzione della responsabilita'' civile dei magistrati e della separazione delle carriere; rientro nelle funzioni proprie dei magistrati fuori ruolo), per il divorzio breve, per l''abolizione dell''ergastolo. In queste giornate di protesta, l'Oua veicolera'' in tutte le manifestazioni in programma le ragioni di questa scelta.
Per Nicola Marino, presidente Oua, pur con la dovuta autonomia e con la pluralita'' di sensibilita'' interne all''avvocatura, questa rimane una scelta naturale e di buonsenso: i quesiti referendari presentati dai radicali riprendono tante delle proposte contenute nelle mozioni approvate dal recente Congresso nazionale forense. Alcune delle questioni poste sono anche alla base dell''astensione di questi giorni, che continua anche oggi con un''adesione massiccia. L'emergenza carcere, le leggi criminogene (droghe e immigrazione), l''abuso della detenzione preventiva, il rientro nelle funzioni dei giudici fuori ruolo, la separazione delle carriere e la responsabilita'' civile dei magistrati, il divorzio breve e l'abolizione dell'ergastolo - sottolinea Marino - sono tutti aspetti importanti di un''iniziativa forte nella direzione di una modernizzazione del Paese, della macchina giudiziaria e per la riformadella giustizia, finalmente giusta ed efficace per i cittadini.