
Dichiarazione di Irene Testa e dell’Avvocato Alessandro Gerardi autori del libro “Parlamento zona franca, le Camere e lo scudo dell’autodichia” (Rubbettino)
La decisione delle Camere di difendere il potere di autodichia davanti alla Corte Costituzionale è una decisione grave che contrasta con i principi Costituzionali in materia di giustizia domestica e non garantisce quei principi di indipendenza, imparzialità e terzietà del giudice.
Persino i giudici di Cassazione non ci hanno visto chiaro, e chiedono al massimo giudice l'avallo per mettere ordine in questa zona franca da ogni Giustizia.
Sono circa duemila i dipendenti che non possono far valere i loro diritti dinanzi a un giudice togato. Perché la giustizia non è solo un diritto da affermare contro le massime Istituzioni; è anche un diritto da affermare contro le proprie convenienze, fondate su incrostazioni di normative che sono tutte al di fori dello Stato di diritto, al centro del potere che quel diritto emana per tutti gli altri cittadini.
Come denunciamo nel libro “Parlamento zona franca, le Camere e lo scudo dell’autodichia” (Rubbettino), finché le immunità parlamentari verranno impropriamente invocate a tutela di quegli ambiti che esulano dalla funzione tipica delle Camere e che sono invece propri di qualsiasi altro organo o pubblica amministrazione, il Parlamento continuerà ad essere una Zona Franca sottratta alla grande regola dello Stato di Diritto.
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