Oltre 1000 sottoscrizioni in un solo pomeriggio, questo l’incoraggiante bilancio della giornata di mobilitazione dei 12 referendum radicali che ha avuto luogo in Piazza del Plebiscito a Napoli domenica 16 giugno. Dodici referendum: "Cambiamo noi" e "Giustizia giusta" per una nuova stagione di diritti (8x1000, finanziamento pubblico ai partiti, immigrazione, divorzio breve e droga) e giustizia (responsabilità civile dei magistrati, magistrati fuori ruolo, separazione delle carriere, ergastolo e custodia cautelare). Dodici referendum per riattivare la democrazia partendo dai cittadini.
Sul palco si sono susseguiti gli interventi di dirigenti e militanti radicali, ma anche del Vice Presidente della Camera Roberto Giachetti, degli onorevoli Corrado Gabriele e Alfonso Papa, dei senatori Luigi Compagna, Vincenzo D’anna e Nitto Palma, dei Professori Francesco Di Donato, Giuseppe Di Federico e Aldo Loris Rossi, degli avvocati Giandomenico Caiazza, Domenico Ciruzzi, Alessandro Gerardi, Silverio Sica e Valerio Spigarelli, del cappellano di Poggioreale Don Franco Esposito, di Francesca Scopelliti e di Tiberio Timperi.
Ad aprire la giornata, in occasione dell’anniversario dei 25 anni dalla morte e 30 dall’arresto di Enzo Tortora, Rita Bernardini che ha ricordato: “Come Radicali ci occupiamo e ci siamo occupati, attraverso la battaglia di Enzo Tortora, dei tanti Enzo Tortora che ci sono in Italia”.
L’intervento di Marco Pannella invece si è focalizzato sulla giustizia e la legalità nel nostro paese: “Il nostro stato è uno stato canaglia: ci sono le condanne ufficiali della giurisdizione europea nei confronti del nostro Paese per violazione dello Stato di diritto e dei diritti dell’uomo”.
Impegno e determinazione nel discorso del segretario di Radicali italiani Mario Staderini: “Dopo 9 anni i banchetti radicali sono tornati per strada con i referendum, nella consapevolezza di avere davanti una sfida molto difficile da affrontare. Stiamo cercando nel popolo italiano quell’interlocutore che non può essere sostituito dal rapporto con la tv o con i partiti. Vogliamo dare la parola ai cittadini”.
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