
Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani e Direzione Radicali Italiani
Come potevano chiamare la kermesse che andrà in scena tra qualche giorno tra la Val d’Agri e la Val Camastra, se non “I Tesori delle Valli”? Che le valli della Lucania Fenix siano un tesoro per L’Eni e per la Fondazione Mattei, che sponsorizzano l’iniziativa, è una certezza.
Un tesoro che viene quotidianamente barattato con specchietti e perline. Specchietti ed effetti speciali utili a mascherare gli effetti collaterali delle attività estrattive, a tappare bocche e a sedare coscienze.
Presto, molto presto, siatene certi, dopo aver sponsorizzato sagre, concerti, libri, feste, tornei di calcetto, film, il presepio esposto in piazza San Pietro, speso milioni di euro in pubblicità e annunciato urbi et orbi la nascita di una creatura mitologica quale il “geologo mediatore”, le compagnie petrolifere sponsorizzeranno anche il secolare culto mariano della Madonna nera di Viggiano.
La scena mi pare già di intravederla: i fedeli che ascendono al “sacro monte” porteranno in spalla la statua della Vergine e sul baldacchino la scritta “Riparti con Eni”.
E sì, la valle dell’Agip, le valli lucane sono davvero un tesoro; un tesoro che merita la presenza di un caro amico di D’Alema, lo chef Gianfranco Vissani. Che dite, per l’occasione lancerà una nuova ricetta? Ma sì, una bella carpa in court-bouillon all’idrocarburo.
Storia vecchia quella che andrà in scena in Val d’Agri. Una storia di cui ci parla Decimo Giunio Giovenale: panem et circenses. Peccato che da queste parti ci sia solo il circo. Il pane? Beh, quello accompagna il companatico petrolifero con i suoi riti, i suoi frizzi, i suoi lazzi e la sua capacità di inquinare le coscienze prima ancora che l’ambiente.
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