
Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani
Il causidico ex direttore de Il Quotidiano della Basilicata non smette mai di stupire. Il buon Leporace ha voluto gratificarmi appioppandomi la patente di stalker. Per far perdere le staffe all’ottimo Direttore della “Lucana film Commission” è bastata una semplice e innocente domanda.
Dopo essersi eretto a paladino della trasparenza, senza tra l’altro mai ricordare le proposte radicali in materia ad iniziare dalla pdl sull’anagrafe pubblica delle attività degli eletti e dei nominati, Leporace rivela il reale concetto che ha della gestione della cosa pubblica, definendo stalking la richiesta di un maggior tasso di trasparenza sulle attività dell’ennesimo baraccone partitocratico finanziato dalla mano pubblica e forse non solo da quella. La cosa non mi stupisce.
Nei circa 6 anni trascorsi alla direzione de “Il Quotidiano della Basilicata”, Paride Leporace ha sapientemente utilizzato il giornale a mo’ di clava o di curva sud. Gli apologetici editoriali scritti dal Direttore nel suo periodo sanremese resteranno per sempre nella storia del giornalismo. Leporace, inutile nascoderselo, ha sempre nutrito l’ambizione di essere per la Basilicata quello che Scalfari è per l’Italia.
Che dire: c’è chi ha partorito la “Nouvelle vague”, regalando al mondo registi come François Truffaut, Jean-Luc Godard e Claude Chabrol, e chi deve accontentarsi della “Lucana film Commission”. Certo, dovendo scegliere tra Godard e Leporace, mi tengo stretto il primo.
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