
Calendarizzare intanto legge di iniziativa popolare. Appello a sostenere i referendum già depositati.
Dopo che la politica negli ultimi anni ha escluso l'immigrazione, al di là delle emergenze securitarie, dalla discussione pubblica, i referendum servono eccome, ma sono quelli abrogativi che abbiamo depositato nei giorni scorsi per cancellare le norme peggiori della legge Bossi-Fini e del pacchetto sicurezza di Maroni.
Hanno ad oggetto l’abrogazione del reato di clandestinità, la disumanità dei CIE e le norme che costringono centinaia di migliaia di migranti al ricatto continuo dei datori di lavoro o li spingono al lavoro nero o al servizio della microcriminalità.
In attesa di una riforma costituzionale che consenta il referendum propositivo sulla cittadinanza degli stranieri nati in Italia proposto da Beppe Grillo, sarebbe intanto cosa buona e giusta se fosse calendarizzata in Parlamento la proposta di legge di iniziativa popolare su cui la campagna “Italia sono anch’io” ha raccolto 110 mila firme.
Confido che il M5S riesca a imporre presto la modifica dei regolamenti parlamentari per dare tempi certi alla discussione e votazione delle proposte di legge di iniziativa popolare, avendone subito l’insabbiamento delle proprie.
La scelta oggi è tra proseguire lo scontro ideologico che non porta a nulla oppure porsi obiettivi di governo dei flussi migratori che rimangono una opportunità negata.
Contro questo stallo, confermato dagli stop e dalle aggressioni verbali subite dal Ministro Kyenge, facciamo appello perché si apra in queste ore un fronte ampio di forze politiche e sociali che divengano protagoniste della campagna referendaria.
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