
Oggi Marco Pannella ha tenuto una conferenza stampa presso la Camera dei Deputati sull'iniziativa nonviolenta in corso e sull'ordinanza di sapore storico del TAR Lazio.
Qual è l'obiettivo? "È aiutare il presidente della Repubblica, la politica e la partitocrazia ad uscire da questa situazione. L'Italia viola da trent'anni i diritti umani. Questo Paese deve affrontare subito il problema del sovraffollamento carcerario".
Risponde così Marco Pannella, leader radicale, intervistato dal Tg2, in merito alle motivazioni che lo hanno spinto a ricominciare - il 1° maggio scorso - lo sciopero totale della fame e della sete.
E aggiunge: "Chiedo allo Stato di rispettare la legalità".
E sulla decisione di intraprendere lo sciopero spiega: "Ci sono molte iniziative vinte nei referendum popolari: depenalizzazione del consumo di droga, l'abolizione del servizio militare obbligatorio e il finanziamento pubblico ai partiti. Noi Radicaliinvece di mostrare i muscoli cerchiamo di trasferire la nostra energia sul potere perché rispetti la legalità.
'Sono illegittimi i criteri elaborati dall'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni, in base ai quali dall'aprile 2010 a tutto il 2012 i Radicali sono stati discriminati dai telegiornali e dai programmi di approfondimento politico della Rai. E' quanto ha stabilito il Tar del Lazio' in una sentenza che l'Agcom dovra' eseguire entro 30 giorni, pena la 'nomina di un comitato ad acta'.
Esultano i Radicali, per quella che Marco Pannella definisce una decisione 'senza precedenti'. Il leader Radicale, che e' in sciopero della sete dalla mezzanotte del 1 maggio dopo un digiuno della fame in corso da tempo, afferma: 'Adesso ci sentiamo meno soli'. E guardando alle altre iniziative gia' avviate dal suo partito, promette: 'La storia non finisce qui'.
Con una sentenza del 2 maggio 2013 la terza sezione del Tar del Lazio ha accertato che l'Agcom ha eluso una precedente sentenza del novembre 2011 dello stesso giudice amministrativo, che annullava una delibera dell'autorita' garante. Con quella delibera l'Agcom archiviava un esposto con cui i Radicalicontestavano il fatto che la Rai avesse negato loro 'qualsiasi presenza nelle trasmissioni Ballaro', Porta a Porta e Annozero, marginalizzandoli anche nei telegiornali'. Ora il Tar da' ragione al ricorrente, l'associazione Lista MarcoPannella, e obbliga l'Agcom a rifondere le spese legali. Ma soprattutto stabilisce la nomina di un commissario ad acta, qualora il garante per le comunicazioni non esegua la sua decisione entro trenta giorni.
Nel condannare il comportamento dell'autorita' garante, il giudice amministrativo, sottolineano i Radicali, ha censurato i criteri adottati nell'escluderli dai programmi politici della Rai, contestando 'l'equiparazione deiRadicali a soggetti politici privi di rappresentanza parlamentare'. Ha inoltre 'ribadito l'illegittimita' di equiparare tout court la presenza in programmi di basso ascolto a quella nei programmi di prima serata, specificando che il rispetto della par condicio deve essere valutato all'interno di ciascuno di essi'.
'L'Agcom e' complice con l'atteggiamento della Rai di negazione dell'informazione e di attentato ai diritti civili e politici dei cittadini', dichiara Marco Pannella. Quella del Tar del Lazio, sottolinea il leader Radicale nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio, e' una sentenza 'senza precedenti per le Autorita' indipendenti', perche' prevede la nomina del commissario ad acta in caso di mancata esecuzione. E' dunque una decisione che 'pone ora il problema anche a tutte le altre autorita' garanti' e che 'dimostra ulteriormente che sempre piu' spesso i giudici sono consapevoli delle loro funzioni esercitandole senza complessi di regime'. Percio', se anche 'non cambiasse nulla rispetto alla suprema cupola della religiosita' partitocratica, adesso ci sentiamo meno soli', afferma.
Pannella questa mattina ha sospeso solo per un'ora, in corrispondenza con le analisi cliniche, lo sciopero della fame e della sete avviato per chiedere 'il rispetto della legalita' da parte dello Stato' in particolare sul problema del sovraffollamento carcerario. E proseguira' lo sciopero, assicura, nonostante 'i medici dicano che non e' prudente'.
Intanto, a proposito dello spazio informativo che l'Agcom ha chiesto alla Rai di garantire ai Radicali sul tema delle carceri, 'da quattro mesi l'Agcom deve valutare se la Rai abbia dato ottemperanza o no'. Ma, sottolineano i Radicali, dal 1 settembre al 31 dicembre 2012 'il tema non e' stato approfondito da nessuna delle trasmissioni Rai che garantiscono maggior ascolto e una durata adeguata, mai c'e' stata una presenza in prima serata'. E nel complesso i programmi Rai che hanno affrontato tema giustizia e carceri hanno raggiunto 'tutte insieme appena 12 milioni di ascolti'. 'Solo una voltaPannella e' stato presente a Porta a Porta'.
Da note di agenzia lette a Radio Radicale.