
Quali provvedimenti dal Vaticano rispetto al Vescovo Gino Reali?
Dichiarazione di Mario Staderini, Segretario di Radicali italiani
Nello stesso giorno in cui inizia il processo d’appello a don Ruggero Conti, Papa Francesco parla per la prima volta della pedofilia nella chiesa. La coincidenza rende più evidenti le due lezioni che emergono dal caso Don Conti, una per il Comune di Roma e una per il Vaticano.
Se oggi il Comune è parte civile nel processo, lo si deve al fatto che in qualità di cittadino mi opposi alla decisione di Alemanno di non costituire l’amministrazione in giudizio e mi sostituìi al sindaco, esercitando l’azione popolare e ottenendo dal tribunale di primo grado il risarcimento danni in favore del Comune. Grazie all’azione di un cittadino e allo scandalo di un sindaco che non aveva voluto difendere gli interessi della città rispetto a un sacerdote che era stato testimonial della sua campagna elettorale, fu approvata una delibera comunale in base alla quale i minori vittime di abusi sessuali non verranno più lasciati soli.
La lezione per il Vaticano, invece, è quella di far seguire alle parole i fatti. Al caso di don Ruggero si aggiunge quello di don Josè Poveda Sanchez, recentemente condannato in primo grado a sette anni di reclusione con l'accusa di violenze su minore quando era parroco di Aranova. Entrambi i sacerdoti ricadevano sotto la responsabilità della diocesi del Vescovo Gino Reali, a cui in vario modo erano giunte segnalazioni per tempo senza che ciò avesse portato ad assumere provvedimenti adeguati.
Alcune domande attendono ancora una risposta: i tribunali vaticani hanno mai aperto procedimenti sui due sacerdoti e se si, con quali decisioni? Quali provvedimenti sono stati presi nei confronti del Vescovo Gino Reali, il quale non ha mai denunciato all’autorità giudiziaria quanto gli era stato segnalato? La Curiagarantirà il risarcimento economico alle vittime visto che difficilmente don Conti lo farà? A quanto mi risulta, la risposta a tutte le domande è negativa. Papa Francesco ne è conoscenza?
In conclusione, ringrazio il sindaco Alemanno per l’attestato di stima nei miei confronti, spero solo che la tenacia con cui l’avvocatura è voluta subentrare nel processo al mio posto, a costo di ritardare di mesi la sentenza finale, non faciliti la prescrizione di alcuni dei reati commessi da don Conti.
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