
Di Maurizio Bolognetti, Segretario Radicali Lucani
“Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”, così recita un verso del Vangelo di Giovanni. Passando, ahimé, dal sacro al profano verrebbe da dire che difficilmente il Consigliere Giannino Romaniello potrà praticare la via della “verità”. Più probabile, che onorando le sue radici politiche, il consigliere Romaniello onori invece le purghe staliniste e le veline da Politburo.
Al consigliere senza macchia e senza paura mi permetto di ricordare che quella dell’anagrafe pubblica delle attività degli eletti e dei nominati è una storica battaglia radicale. Così come voglio ricordare al consigliere che anziché distribuire Gazzettini della trasparenza, bene avrebbe fatto ad impegnarsi per ottenere una rapida applicazione della proposta d’Anagrafe finalmente recepita dal Consiglio regionale nel non lontano novembre 2010.
Gioverà infine ricordare a Romaniello – che, ne sono certo, bene avrebbe figurato nei panni di redattore dell’Enciclopedia sovietica – che la Commissione di cui egli faceva parte ebbe ad eliminare dalla PDL, proposta dai Radicali e fatta propria dal Consigliere Singetta e da numerosi consiglieri, la parte relativa alla trasparenza sugli appalti e i concorsi.
In questo paese che non ha memoria e dove alla “brava gente” viene negata conoscenza tocca provare ad ancorarsi ad una verità e a fatti che qualcuno vorrebbe cancellare.
Leggere di Romaniello che dice ai grillini che non accetta lezioni in tema di trasparenza, perché lui è stato tra i promotori di “una legge sulla trasparenza”, è un po’ come sentire il bue che da del cornuto all’asino. L’unica certezza è che su entrambi i fronti tutti si premurano di cancellare la storia di chi da sempre da corpo all’einaudiano diritto a conoscere per deliberare.
Approfondimenti
Radio Radicale, 19 luglio 2010 [2]
Radio Radicale, 17 luglio 2007 [3]
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