
"Alla leader di Fratelli d'Italia la risposta è una sola. Ma quale spugna? La spugna vera da non gettare è quella della Corte europea dei diritti dell'uomo, che sembra voler ascoltare noi anziché altri, a partire dal Presidente della Repubblica, che mi sembra vivere oggi solo la 'prepotente urgenza' di impedire una soluzione per la questione giustizia in Italia".
Lo ha detto Marco Pannella, ieri sera in diretta a Radio Radicale, rispondendo alle affermazioni di Giorgia Meloni, che ha detto che l'amnistia sarebbe "gettare la spugna da parte dello Stato".
"Noi dobbiamo semplicemente, cara Meloni, continuare a lottare per la legalità. Lottammo contro il fascismo dell'antifascismo, che colpiva le tue origini. Oggi ci battiamo per l'amnistia, perché siamo certi che ciò che è da gettare è l'essenza di torturatore di Stato di questo Stato".
Quanto alle pene alternative, Pannella ha detto: "Se queste pene alternative verranno stabilite dopo dieci anni di processo, potranno pure essere alternative, ma resta la stortura anticostituzionale.
Quello che dobbiamo - onorevole Meloni - è l'opposto di quel che a lei sembra necessario. Costruire nuove carceri, come in tutte le grandi democrazie del mondo? Mi sembra scelga una strada che non corrisponde al diritto internazionale, e neppure al diritto italiano", ha concluso Pannella, che oggi pomeriggio, sarà nella consueta conversazione domenicale a Radio Radicale, "in una due ore straordinaria con la comunità penitenziaria".
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