
Stop allo Stato imprenditore, cedere le partecipazioni industriali.
Dichiarazione di Mario Staderini, Segretario di Radicali italiani e candidato della Lista Amnistia Giustizia Libertà.
Le inchieste su Finmeccanica e Eni sono la naturale conseguenza di un sistema criminogeno dove lo Stato imprenditore è occupato dalla partitocrazia.
Lo stesso sistema che, concentrando nelle mani del Ministro dell’economia un abnorme potere di nomina nelle principali aziende nazionali, ha generato le inchieste sull’affaire Milanese e la famigerata P4.
Anziché continuare a lasciare alla magistratura il ruolo di aspirapolvere del malaffare, occorre rompere questo sistema attraverso la cessione di tutte le partecipazioni industriali dello Stato.
È questa la vera riforma: oltre a recuperare 40 miliardi euro per ridurre il debito pubblico, sarebbero i consumatori i primi a beneficiare della concorrenza che oggi è impedita dal conflitto d'interessi dello Stato che è al tempo stesso regolatore e imprenditore. E si romperebbe finalmente quell’intreccio pericoloso tra enti locali, fondazioni bancarie e Cassa depositi e prestiti, attraverso cui le diverse bande si spartiscono nomine e appalti.
A chi si oppone in nome dell’interesse nazionale, ricordo che la nuova legge sulla golden share già consente al Governo di intervenire sulle scelte strategiche delle società anche senza averne il controllo proprietario.
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