Con la sua decisione, Umberto Ambrosoli dà un contributo -mi auguro non determinante- al tentativo bersaniano e zingarettiano di soffocare la prosecuzione di quelle battaglie radicali che dice di riconoscere e apprezzare, e si pone da avversario del più importante obiettivo del quale valga la pena discutere anche in Regione Lombardia: la legalizzazione di quello Stato criminale, che ha prosperato in Lombardia sotto la protezione del sistema Formigoni-Penati.
Lo scopo "amnistia, giustizia e libertà" non solo NON "resterà a margine" come vorrebbe Umberto Ambrosoli, ma sarà centrale nella lotta di resistenza dei Radicali in Regione Lombardia, a partire dalle "diciture formali" del nostro simbolo, sulle quali i militanti sono impegnati da giorni nella raccolta firme.
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