
“Contro le ripetute violazioni della legge sulla par condicio contenute in questo testo, approvato senza rispetto dei regolamenti parlamentari, contro le violazioni clamorose di legge di questa campagna elettorale, già in atto da settimane, nel silenzio ed inerzia AGCOM, faremo ricorsi in ogni sede”
“Ieri in un clima di grande confusione, e di non rispetto dei regolamenti parlamentari più elementari, è stato approvato in Commissione parlamentare di Vigilanza Rai un regolamento che porta a livelli mai raggiunti prima la violazione della legge 28/2000: ora persino nella seconda fase della campagna elettorale vi è assoluta disparità di tempi e condizioni fra tutti i concorrenti, a dispetto della parità assoluta prevista dalla legge. Non solo: ma per la prima volta per quanto riguarda le trasmissioni di informazione, le più importanti, la Vigilanza bocciando miei emendamenti, ha approvato una regolamentazione più blanda di quella che l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha previsto per le televisioni private.
Sono fiero invece di aver sventato all’ultimo un tentativo di mettere un bavaglio ai candidati del Governo Monti, che avrebbero dovuto intervenire solo per ragioni istituzionali e non nelle trasmissioni di par condicio, come tutti gli altri candidati, emendamento che in un primo tempo piaceva assai anche al PD (che poi ha fortunatamente cambiato idea). Lieto anche di aver concorso a sventare il tentativo di Sergio Zavoli e del PD di discriminare, escludendoli dalle conferenze stampa, nella fase finale della campagna elettorale, coloro che non si presentano in coalizione con altri (IDV, forse radicali, forse Lega Nord, Grillo, etc).
È e rimane comunque un testo confuso, di difficile applicazione, illegale, contro cui da solo ho votato no in Commissione.
Contro questo testo, e contro tutte le violazioni di legge che si stanno compiendo e si sono già compiute in questa campagna elettorale, di carattere illegale e anti democratico, ricorreremo giuridicamente in ogni sede, anche nei confronti di quella Autorità per la Garanzie nelle Comunicazioni che consente impunemente violazioni di sue stesse delibere e delle regole del gioco senza nulla fare.”
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