
Dichiarazione di Rita Bernardini, deputata Radicale e Giampiero Peccioli, militante radicale esperto in diritto condominiale.
Dopo l’approvazione della legge, (che introduce diverse novità da un punto di vista procedurale e di qualificazione giuridica) nessun commentatore ha raccontato, nemmeno incidentalmente, come la riforma sia stata radicalmente modificata soprattutto nel passaggio alla commissione giustizia della Camera dei Deputati (il Senato poi ha votato in tempi brevissimi mantenendo il testo che è diventato legge dello Stato).
Fino a Luglio infatti, riguardo alle garanzie che l’amministratore doveva prestare per poter svolgere il suo lavoro, si parlava di polizze fideiussorie. Questo avrebbe comportato due fatti concreti, la gestione immobiliare sarebbe stata appannaggio delle società di Real Estate delle Banche e di Compagnie assicurative o di grandi gruppi di Costruttori, (gli unici in grado di garantire elevate somme di capitali per poter gestire gli stabili in condominio) e i piccoli studi di professionisti avrebbero chiuso non avendo potuto garantire liquidità a garanzia del lavoro svolto.
A questo punto abbiamo tentato con successo un blitz “radicale” in commissione giustizia e proposto con emendamenti che sono stati approvati, che gli amministratori di condominio dovessero sottoscrivere una polizza di responsabilità civile come tutti i professionisti, (avvocati, commercialisti etc..) perché tali sono.
Il dato politico evidente, è che almeno in questo caso le Banche e le Assicurazioni perdono o almeno non vincono e le partite iva, i piccoli studi di professionisti e i loro collaboratori possono continuare a lavorare. Tutto questo come al solito chi lo sapeva?
Sul filone di questa iniziativa è urgente, partendo proprio dagli stabili in condominio il grande dibattito sulla “rottamazione e riqualificazione edilizia” recentemente riproposta dal Prof. Aldo Loris Rossi, una speranza “verde” contro il dissesto idrogeologico del paese, per la riduzione delle emissioni di co2 e il rilancio dell’economia attraverso la creazione di circa 600 mila posti di lavoro (dati Fillea, Legambiente).
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