
Liberare esercito lavoratori da imprese sussidiate e far ripartire il sistema giustizia.
Le valutazioni dell’Ocse, che stima per il 2014 una crescita del rapporto deficit/PIL pari al 131,4% e una disoccupazione al 12%, impongono interventi radicali che siano parte di una visione complessiva.
L’agenda Monti è sostenibile solo aggredendo davvero il debito pubblico, facendo ripartire il sistema giustizia e rivedendo, riqualificandola, la spesa pubblica.
Si cominci a ridurre lo stock di debito, ad esempio, con la dismissione di tutte le aziende in cui lo Stato fa l’ imprenditore senza ragioni di pubblico interesse, dai giganti dell’energia alla pletora di società in mano agli enti locali.
Quanto alla spesa pubblica, perché sia volano di sviluppo deve essere riqualificata prima ancora che ridotta. Continuare a drenare risorse economiche in favore di realtà industriali in crisi non farà ripartire l’economia, anzi.
Il Governo avvii una grande opera di consultazione per individuare i settori su cui abbiamo un futuro anziché sussidiare per decine di miliardi di euro imprese decotte.
Ciò permetterebbe, grazie ad un vero welfare alle persone, di liberare verso attività a maggiore potenziale quell’esercito di lavoratori oggi costretto in aziende che stanno in piedi solo grazie a sussidi.
Sia chiaro, però, che nessuna riforma sarà efficace se il nostro sistema giustizia rimane quello che ci vede condannati dalle giurisdizioni internazionali e agli ultimi posti nelle classifiche mondiali.
Dichiarazione di Mario Staderini, Segretario di Radicali Italiani.
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