
“Il governo si astenga dall’intervenire contro la decisione dei magistrati di Taranto e l’ILVA paghi i danni socio-sanitari e ambientali che ha provocato”
ha dichiarato Elisabetta Zamparutti, deputata Radicale in Commissione Ambiente.
“Non può esserci – ha continuato la deputata Radicale – una soluzione politica per ILVA in nome di una malintesa difesa dell’occupazione legata a un’idea obsoleta e insostenibile di sviluppo economico, né può esserci un’assoluzione giudiziaria di un’azienda che sarà pure il primo polo siderurgico in Europa, ma anche il primo polo cancerogeno a Taranto.” “Gli operai dell’ILVA – ha concluso Elisabetta Zamparutti – siano impiegati nell’opera di bonifica del territorio di Taranto, un’impresa che sarà purtroppo titanica e di lunga durata, ma l’azienda deve contribuire in maniera adeguata a coprirne i costi, perché occorre dire basta alla nota prassi italiota della socializzazione delle perdite e privatizzazione dei profitti.”
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