Elisabetta Zamparutti, deputata radicale, ha depositato un’interrogazione parlamentare al Ministro della giustizia e dell’Interno, in merito alla notizia della convocazione in Procura di genitori di minori che hanno partecipato a una manifestazione No Tav lo scorso 28 settembre.
“E’ grave che la Procura abbia convocato genitori di ragazzi minorenni per il solo fatto della loro partecipazione a una manifestazione No Tav dove
non vi è stata alcuna denuncia di reato”, ha dichiarato Elisabetta Zamparutti. “Se il solo manifestare contro la TAV – ha continuato la
deputata radicale – diviene sintomo di disagio tale da far entrare in gioco la Procura e i servizi sociali, allora in Val di Susa emerge uno
stato di polizia di cui il Governo rischia di divenire complice se non interviene a difesa della libertà di opinione e di manifestazione”.
Al Ministro della Giustizia
Al Ministro dell’Interno
Premesso che:
da un articolo pubblicato dal quotidiano La Repubblica del 25 novembre
dal titolo “Val di Susa, la Procura contro i baby No Tav convocati i
genitori: Non portateli più ai cortei” risulta che alcuni giorni fa è
stata recapitata a tre famiglie No Tav una lettera dell'assistente
sociale Paola Bertolini del Servizio Sociale di Avigliana con la quale le
si invita a comparire presso gli uffici del Servizio sociale di
Avigliana, il giorno martedì 27 novembre 2012 alle ore 11, e questo in
riferimento alla richiesta di relazione sociale pervenuta dalla Procura
della Repubblica presso
il tribunale per i minorenni del Piemonte e della Valle d'Aosta;
secondo quanto riferito da una delle destinatarie della convocazione,
Angela Lano, madre di un ragazzo di 15 anni, di professione giornalista
esperta di Medio oriente ed impegnata nel movimento No Tav, i servizi
sociali "Hanno spiegato che riguardava la partecipazione di mio figlio ad
un presidio con striscioni e volantini davanti al San Paolo, a Susa il 28
settembre scorso quando era stato identificato con altri coetanei, ma non
denunciato;
i carabinieri hanno confermato che il 28 settembre non ci furono denunce
ma solo identificazioni dei partecipanti comprese quelle di tre minorenni,
due ragazzi di 15 anni e una ragazza di 17;
secondo Piero Genovese, presidente del Consorzio dei Servizi Sociali della
Val Susa: "Gli assistenti devono attenersi alla richiesta del tribunale
dei minori. Si tratta di una fase istruttoria in cui si deve capire se il
minore vive in un contesto famigliare in cui possono venirgli trasmessi
concetti che lo spingano all'illegalità " ed Annamaria Baldelli,
procuratore capo dei Minori a Torino conferma: "A noi preme soprattutto la
salvaguardia dei ragazzi";
le famiglie coinvolte hanno realizzato, in risposta alle segnalazioni da
parte del Tribunale per i Minorenni dei ragazzini NO-TAV ai Servizi
Sociali della Val di Susa e di Torino , una prima risposta attraverso
video pubblico su
mentre esponenti del movimento No Tav annunciano manifestazioni;
la misura, in assenza di alcuna denuncia di reato, appare ingiustificata
ed intimidatoria;
si chiede di sapere:
se corrisponde al vero quanto descritto in premessa;
come si intende intervenire e quali misure si intendono promuovere nei
confronti di chi si è reso responsabile di questa ingiustificata
convocazione dei genitori di ragazzi che hanno partecipato ad una
manifestazione No Tav;
come si intende evitare che per il futuro simili fatti possano ripetersi
nel rispetto del diritto alla libertà di manifestazione e di pensiero.
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