
Oggi l’Associazione Luca Coscioni ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio Mario Monti e al Ministro della Salute Renato Balduzzi. Oggetto della missiva, a firma di Filomena Gallo, Marco Cappato e Marcello Crivellini, rispettivamente Segretario, Tesoriere e membro di Direzione dell’Associazione Luca Coscioni: fondi disabilità e non autosufficienza.
Premesso che “Il Fondo per la Non Autosufficienza, fissato in 100 milioni nel 2007 (300 nel 2008, 400 nel 2009 e nel 2010) che già non era proporzionato alle effettive esigenze dei milioni di non autosufficienti è stato azzerato a partire dal 2011” e che “il più recente stanziamento previsto dall’art. 23, comma 8, della legge n. 95 del 2012 (“spending review”) è destinato ad una pluralità di settori eterogenei ed anche all’assistenza domiciliare e a soggetti con malattie altamente invalidanti, ma senza alcuna specificazione quantitativa e con rinvii a successivi decreti”
l’Associazione Luca Coscioni chiede il “ripristino del Fondo per la Non Autosufficienza”; “l’emanazione urgente dei decreti governativi in materia di finalizzazione dello stanziamento di cui all’art. 23, comma 8, della legge n.95 del 6 luglio 2012”; la “pubblicazione immediata delle somme impiegate negli anni precedenti del Fondo per la Non Autosufficienza, sulle quali è stato trattenuto dal Ministero 1 milione di euro l’anno al fine di “verificare l’efficace gestione delle risorse nonché la loro destinazione” ; l’”approvazione immediata dell’aggiornamento del Nomenclatore, senza aspettare i termini dell’ennesimo rinvio”.
La lettera viene spedita mentre sta aumentando il numero di malati gravissimi in sciopero della fame. Appare dunque urgente una azione immediata e l’ assunzione da parte del Governo di una politica chiara e trasparente sulla disabilità e la non autosufficienza con finanziamenti proporzionati alle esigenze dei malati e reperiti anche dallo spostamento di risorse dalla cura delle acuzie a quella della cronicità, come palesemente necessario dall’osservazione di tutti i dati sullo stato di salute dei cittadini, da quelli demografici e dai maggiori centri studi.
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