
"In una democrazia non si dovrebbe arrivare a tanto per scuotere coscienze"
"Voglio esprimere la mia vicinanza a Rita Bernardini e Irene Testa che stanno conducendo un'iniziativa così dura come lo sciopero della sete per denunciare la drammatica condizione delle nostre carceri", ha dichiarato Ilaria Cucchi in messaggio inviato oggi ai radicali.
"In un Paese che si definisce civile e democratico non si dovrebbe arrivare a tanto per scuotere le coscienze e richiamare le istituzioni alla legalità - ha aggiunto - ma purtroppo la politica è impegnata a fare leggi ad personam, invece di legiferare per migliorare le condizioni di vita dei detenuti e garantire il rispetto dei diritti umani per tutti i cittadini".
La deputata radicale Rita Bernardini e la segretaria dell'associazione Il Detenuto Ignoto stanno portando avanti oggi il primo giorno di sciopero della sete, inframmezzato allo sciopero della fame iniziato alla mezzanotte di mercoledì scorso, per ribadire l'urgenza di un provvedimento di amnistia per riportare alla legalità le carceri italiane e la Giustizia. Al loro fianco in digiuno anche numerosi altri dirigenti e militanti radicali.
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