
Domani, venerdì 26 ottobre, primo giorno di sciopero della sete, che inframmezza lo sciopero della fame a oltranza iniziato due giorni fa [2], per la deputata radicale Rita Bernardini e Irene Testa, segretaria dell'associazione Il Detenuto Ignoto, che hanno avviato [2] un'azione nonviolenta di dialogo con le istituzioni di fronte alla resa dello Stato sulla bancarotta della Giustizia e la crisi delle carceri italiane.
Un'iniziativa dura e ferma – intrapresa in continuità con la lunga campagna nonviolenta di Marco Pannella - per ribadire la necessità non più rinviabile di un'Amnistia per uscire dal gravissimo stato di illegalità, che vede il nostro Paese violare quotidianamente la Costituzione italiana, ma anche la Convenzione europea dei diritti dell'uomo e la Dichiarazione universale ONU dei diritti umani.
Al fianco di Rita Bernardini e Irene Testa si stanno schierando in queste ore numerosi dirigenti e militanti radicali in digiuno.
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