
New York, Roma, Bruxelles - La Coalizione Internazionale BanFGM ha annunciato la consegna formale al Terzo Comitato dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che si occupa di diritti umani, di un testo di risoluzione predisposto dal Gruppo dei Paesi Africani e che mette al bando a livello globale tutte quelle pratiche tradizionali che hanno effetti nefasti sulla vita di donne e bambine, con particolare attenzione alle mutilazioni genitali femminili, considerate come una violazione dei diritti umani di base della persona.
Indubbiamente si tratta di un passo avanti senza precedenti, il primo tassello di un faticoso processo negoziato che ci auguriamo non subirà battute d'arresto e procederà spedito verso l'approvazione della risoluzione in sede di Assemblea Generale a dicembre.
Il merito di questo risultato va riconosciuto anzitutto alle militanti anti-mutilazioni arabe e africane, che nel corso di oltre un ventennio non hanno mai gettato la spugna, continuando a lottare con coraggio e determinazione per garantire alle prossime generazioni un futuro in cui le mutilazioni genitali femminili siano solo un triste ricordo del passato. Il merito è anche di tutti quei parlamentari e rappresentanti di istituzioni governative che hanno accompagnato questo percorso e operato affinché la comunità internazionale si pronunciasse in modo inequivocabile, condannando le mutilazioni genitali femminili come reato contro la persona da perseguire a livello universale.
Se in dicembre l'Assemblea Generale adotterà la risoluzione, sarà una enorme conquista di civiltà di cui essere orgogliosi, perché negli ultimi dieci anni il nostro Paese non ha mai fatto mancare il proprio sostegno politico a questa campagna e ha contribuito in modo determinante a far progredire il diritto umanitario.