
Dichiarazione di Mario Staderini, segretario di Radicali Italiani
“La terza vita politica di Renata Polverini dopo le sue dimissioni non poteva che ripartire da Ballarò, cioè dal salotto televisivo dove il suo personaggio è stato creato con una ventina di apparizioni in pochi anni. Ieri su Facebook avevo lanciato il toto-ospiti di Floris e dato le quote, ma le scommesse si sono ben presto chiuse: era fin troppo facile immaginare che l’ormai ex Presidente della Regione avrebbe scelto la poltrona di Ballarò, la più confortevole per lei, per scaricare su gli altri le proprie responsabilità e così tentare di rifarsi una verginità politica.
Chi pensa, infatti, che questa sia per Giovanni Floris e la sua truppa l'occasione di fare mea culpa per aver dato così tanta credibilità a un personaggio i cui limiti erano da subito evidenti si sbaglia di grosso. Al contrario, Floris troverà conveniente e forse necessario stare al gioco della Polverini che cercherà di rigenerarsi e di sputare veleno contro i suoi alleati.
C'è da chiedersi: chi farà il contraddittorio con la Polverini? Chi le ricorderà di non aver sostenuto le delibere su anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati e sulla riduzione dei costi di vitalizi delle commissioni? Non ci saranno i radicali che alla Regione Lazio hanno, unica eccezione, reso possibile la conoscenza di quanto accadeva, pubblicando online i bilanci del gruppo e così disvelando la quantità fino allora sconosciuta dei finanziamenti alle attività dei gruppi. D'altronde i radicali a Ballarò non ci sono da due anni e mezzo. Ci sarà però Antonio Di Pietro, che avrà tanti meriti ma che della Regione Lazio, diciamo, non è uno specialista”.
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