
Intervista a Maurizio Bolognetti
di Paolo Sinisgalli
In un numero precedente del Prometeo ci siamo occupati di inquinamento. Nello specifico abbiamo affrontato la questione della scarsa qualità delle acque invasate nel “Lago di Pietra del Pertusillo” . Un Lago, quello del Pertusillo, cha da alcuni anni ha cominciato a registrare fatti che hanno destato l’attenzione sul suo stato di salute. E’ del 2010 la fioritura nel lago della “Ceratium Hirundinella”, volgarmente detta “Alga cornuta” la quale, dopo aver tinto di rosso le acque, togliendole ossigeno ha provocato la conseguente moria di pesci. Questo episodio è stato così evidente da richiamare l’attenzione dei singoli cittadini. Si ha ancora memoria di capannelli di persone ferme per lo più allo sbarramento, al bivio di Spinoso che, finché riuscivano a resistere al puzzo, arrabbiate, commentavano quanto stesse accadendo. Esprimendo altresì scarsa fiducia, nelle rassicurazioni degli enti preposti circa le reali cause di un tale degrado. Chi da sempre ha voluto vederci chiaro, non solo sullo stato delle acque invasate dal Pertusillo, bensì su tutti gli invasi e non solo, ponendo domande a quanti sono tenuti a dare risposte, su situazioni da cui dipende la salute delle persone, è il segretario dei Radicali Lucani, Maurizio Bolognetti; domande evidentemente scomode, se gli sono valse prima una denuncia per “rivelazione del segreto d’ufficio” e poi un rinvio a giudizio. Noi del Prometeo abbiamo provato a rivolgere a lui alcune domande. Domande che tanti lucani si pongono, sulla sua caparbia e ostinata pretesa di capire sino in fondo cosa accade in una terra dove, il “conoscere per deliberare”, come spesso va ripetendo, sembra privilegio di pochi.
D. “Conoscere per deliberare”. Quanto ti costa questa battaglia.
Piuttosto dovremmo chiederci quanto costa a una comunità il segreto di fatto, apposto su informazioni ambientali che dovrebbero essere messe a disposizioni di tutti. Laddove il diritto alla conoscenza viene negato e si attenta ai diritti civili e politici dei cittadini, non c’è democrazia. Da questo punto di vista in Italia c’è “democrazia reale”, così come un tempo, guardando oltre cortina, si parlava di “socialismo reale”.
D. Con un’espressione dialettale, come spesso fai tu. Chi tu fa fà.
Il mio è una sorta di riflesso condizionato: non tollero soprusi, soprattutto quando vengono compiuti da coloro che dovrebbero tutelare l’ambiente e la salute pubblica.
D. Sono più i Lucani che vogliono capire o quelli con la testa sotto la sabbia?
Credo che stia crescendo in questa regione la consapevolezza di quanto sia importante tutelare l’ambiente per garantire che il soddisfacimento dei bisogni delle generazioni attuali non comprometta la qualità della vita e le possibilità delle generazioni future.
D. Parlaci della tua iniziativa di richiedere e pagare analisi specifiche sul Pertusillo. Come e quando?
Il 21 gennaio 2010, i Radicali hanno finanziato con un contributo di 650 euro le analisi svolte sulla diga del Pertusillo e sugli invasi di Montecotugno e della Camastra. Io stesso partecipai ai prelievi e alla consegna dei campioni. E’ agli atti che da quelle analisi emerse una contaminazione chimica e batteriologica. In particolare la presenza del Bario, che è una sostanza chimica utilizzata nei fanghi di trivellazione.
D. Intanto ufficialmente, dopo l’Alga cornuta è arrivato il virus?
E’ piuttosto singolare che quando finalmente si è presa la decisione di analizzare le carcasse dei pesci morti non sia stata verificata una eventuale presenza di IPA. Dovremmo chiederci se l’azione di questo batterio, l’Aeromonas, non sia stata favorita da una pregressa condizione di stress subita dalla fauna acquatica.
D. La convenzione di Aarhus, la conosci solo tu?
Di certo non la conosceva l’ex direttore dell’Arpab Vincenzo Sigillito. Il Dipartimento Ambiente della Regione mi ha chiesto 40 euro per gli atti inerenti uno solo degli oltre 400 siti contaminati dalle attività estrattive.
D. “Veleni industriali e politici” stanno uccidendo la nostra terra: il riferimento è al tuo libro-dossier. La Basilicata soffre più di altre regioni la “peste Italiana”? Perché?
Quello che accade in questa regione fa da cartina di tornasole per capire cosa accade ed è accaduto in questo paese. E ci aiuta a capire quanto sia vera quella frase di Marco Pannella che va affermando che “La strage di legalità ha sempre per corollario, nella storia, la strage di popoli.”
D. Ti senti un “profeta di sventure”?
Nella misura in cui avverto l’obbligo di battermi per tutelare una terra che amo e che è straordinariamente ricca. Nella misura in cui sottoscrivo e condivido quello che nel 1978 Pannella scriveva su un numero di Notizie Radicali: “Anche per le sinistre una bella raffineria è più gratificante della lotta alle alluvioni e alle frane, delle limitazioni dei livelli di inquinamento, anche della prevenzioni di un Vajont o di una Seveso”.
La Basilicata non può essere trasformata in un unico campo petrolifero. Con buona pace dell’art. 16 e dei desiderata del Ministro Passera.
D. Che autunno ti aspetti?
Caldo, sotto i tutti i punti di vista. E che il Dio dello spread ce la mandi buona.
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