
Alla luce dell'ennesimo ritardo subìto dall'Inchiesta guidata da John Chilcot e in attesa di sapere se le informazioni richieste da Stephen Plowden al Ministero degli Esteri verranno rilasciate, riceviamo e pubblichiamo questa dichiarazione da Plowden stesso:
Se il Foreign & Commonwealth Office (FCO, Ministero degli Esteri) non avesse presentato appello, avrebbe dovuto fornire le informazioni da me richieste entro il 20 giugno. Invece, il 18 giugno ha fatto appello ed è stato respinto il 26 giugno. Il FCO può tuttavia presentare ancora un appello, questa volta presso un tribunale superiore, entro il 26 luglio. Sono certo che lo presenterà, per ritardare fino all'ultimo momento possibile la pubblicazione.
Non so quanto tempo ci vorrà perché l'ultimo appello venga preso in considerazione - forse una settimana o poco più rispetto all'ultima volta. La mia ipotesi è che sarà respinto (non credo che nemmeno il FCO si aspetti un esito positivo - vogliono semplicemente poter dire agli Americani "abbiamo fatto il possibile").
Se ho ragione, il documento potrebbe essere pubblicato agli inizi di agosto. Altrimenti, se l'appello sarà accolto, ci vorranno mesi. Io non ho il diritto di ricorrere, perché il ricorso deve fondarsi su motivazioni giuridiche, mentre le mie argomentazioni sono basate su questioni di fatto, non sulla legge.
Forse tutto questo creerà un gran baccano, che a sua volta porterà ad una riforma più ampia. Credo che nessuno avrà l'intenzione di istituire una "commissione verità" a questo punto, ma mi auguro che quando finalmente avremo il rapporto Chilcot, il Parlamento criticherà molto duramente Blair e Straw.
Stephen Plowden
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