
Con le preferenze Comuni e Regioni da tempo in mano ai clan.
“Pier Ferdinando Casini per difendere le preferenze dice di non essersi accorto che nei Comuni e nelle Regioni i consiglieri sono in preda a clientelismi e corruttele.
Ma dove ha vissuto in questi anni in cui il consociativismo e le logiche da clan hanno distrutto le nostre città e i loro bilanci? Ad essere vittima di amnesia, nella migliore delle ipotesi, è lui se non ricorda le tante svendopoli del patrimonio pubblico, le parentopoli nelle municipalizzate, l’ambiente messo a sacco.
Basta promettere una variante urbanistica ad un piccolo costruttore o l’assegnazione di un appalto di pulizie per essere eletti.
La verità è che ancora oggi la partita è quella tra una legge elettorale con al centro i partiti, basata sul proporzionale e le preferenze, ed una che metta al centro la persona, con i collegi uninominali e il sistema maggioritario.
Con il referendum radicale del 1993 gli italiani hanno già detto da che parte stanno."
Dichiarazione di Mario Staderini, Segretario di Radicali Italiani