
Su “L’Espresso” in edicola, nella sua rubrica settimanale [2] “L’antitaliano”, Roberto Saviano scrive, fra l’altro: “Qualche giorno fa a Scampia la polizia ha smantellato le cosiddette “stanze del buco”: locali attrezzati dalla camorra nelle Vele per il consumo di eroina, acquistata nella vela gialla e consumata nella vela celeste. Non sono sale di consumo attrezzate – ce ne sono in giro per il mondo, ma in Italia è fantascienza -, luoghi igienici dove viene fornito supporto psicologico a chi fa uso di sostanze stupefacenti. No, le stanze del buco sono luoghi di degrado. Stanze sporche, fatiscenti, terribili …”.
Mario Staderini (segretario Radicali Italiani) e Rodolfo Viviani (Presidente dell’Associazione radicale per la Grande Napoli):
Roberto Saviano ha il grande merito di mettere il potere della sua parola al servizio della causa antiproibizionista; l’aveva già fatto in passato ma oggi lo fa con molto più peso comunicativo dalle colonne de “L’Espresso”.
Lo fa partendo da un esempio eclatante che noi radicali avevamo cercato di portare all’attenzione dell’opinione pubblica solamente quindici giorni fa: le “stanze del buco” predisposte dalla camorra a Scampia. Luoghi che non possono essere confusi – se non da un giornalismo superficiale e ignorante – con le “narcosale” esistenti in Germania, Svizzera, Olanda, Spagna, Norvegia, Lussemburgo, Australia e Canada, tutti paesi, ricordiamolo, aderenti come l’Italia alle convenzioni internazionali proibizioniste.
Torniamo a rivolgere un pressante appello al sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, affinchè i cittadini tossicodipendenti di Scampia e di altre zone della città possano usufruire di “sale salvavita”, locali attrezzati dove sia possibile consumare le droghe di strada in condizioni igieniche decorose e con l’assistenza medica adeguata a prevenire o ridurre il danno delle overdosi. Solo così chiuderanno per sempre le “stanze del buco” della camorra. Ricordiamo che la legislazione attuale, rigidamente proibizionista, consente comunque l’istituzione delle “salesalvavita”, che sono una concreta iniziativa di riduzione del danno, non in contrasto bensì in continuità, in sinergia, con gli altri interventi di prevenzione e di cura delle dipendenze.
E a Roberto Saviano chiediamo di unirsi ai tremila cittadini napoletani che hanno sottoscritto nelle ultime settimane la petizione di Radicali Italiani che chiede, tra l’altro, a Comuni e Province di attivare quelle iniziative di riduzione del danno (dalle narcosale agli scambiasiringhe, dalle analisi gratuite delle droghe sintetiche alla pura e semplice informazione scientifica sugli effetti delle sostanze) che incidono sulla vita e sulla qualità della vita non solo dei consumatori di sostanze illegali ma anche di tutti gli altri cittadini.
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