
L’augurio del Ministro Clini che si apra una stagione di liberalizzazioni nel settore energetico per assicurare più concorrenza e competitività deve diventare un obiettivo di governo.
Perché sia possibile, però, occorre superare il conflitto di interessi che oggi vede lo Stato fare le regole rimanendo anche imprenditore. Separare Snam da Eni servirà a poco se il rapporto di controllo resta invariato, con la Cassa depositi e prestiti che detiene i pacchetti azionari di entrambe le società.
La cessione delle quote statali di Eni e Enel, oltre che delle municipalizzate dell’energia, non può rimanere un tabù, soprattutto ora che la nuova legge sulla golden share consente al Governo di intervenire sulle scelte strategiche delle società anche senza averne il controllo proprietario.
Chiudere la stagione dello Stato imprenditore dell’energia significa anche tagliare l’intreccio indicibile, e spesso indecente, tra Ministero dell’economia, enti locali, partiti e fondazioni bancarie.
Per far scendere i prezzi e le bollette, oltre ad una maggiore concorrenza serve anche un'Unione Europea più forte, con politiche capaci di creare reti energetiche davvero integrate e senza colli di bottiglia oligopolistici.
Dichiarazione del Segretario di Radicali italiani, Mario Staderini
© 2012 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati