
Dichiarazione di Marco Beltrandi, radicale, componente della Commissione di Vigilanza sulla Rai:
“Mentre da più parti si avanzano proposte confuse, e per nulla dotate della radicalità necessaria, di riforma della governante Rai, più di facciata che di sostanza, ci si dimentica che persino regole molto inadeguate e discutibili come quelle della legge Gasparri possono essere applicate diversamente per esempio dalla Commissione di Vigilanza sulla Rai e dai partiti.
Infatti, a legge vigente nulla impedisce che la Commissione di Vigilanza, incaricata di eleggere a legge attuale 7 su 9 componenti del CDA Rai, oltre alla ratifica della nomina del presidente, possa aprire una procedura di selezione pubblica e trasparente, con audizione di candidati, presentazione di curriculum, in modo da assicurare ai neo eletti quella autonomia dalle oligarchie dei partiti che è invocata a parole da tutti.
Evitando quello spettacolo penoso dei bigliettini all’ultimo istante, ed evitando anche umilianti rinvii delle nomine, in attesa di una soluzione ottimale che non arriverà, purtroppo.
Tra l’altro continuo a non comprendere le ragioni della necessità, invocata da alcuni, di cambiare il Direttore Generale della Rai Lorenza Lei, da troppo poco tempo capo azienda per poterne valutare l’operato che, peraltro, è stato pesantemente condizionato sinora dalla necessità di manovre correttive dei conti economici lasciate da altri.”
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