
“Quando il Parlamento si rifiuta di legiferare su questioni di largo impatto sociale è fisiologico che siano i tribunali ad occupare il vuoto lasciato dalla politica”: così Mario Staderini, Segretario di Radicali Italiani, intervistato questa mattina da Radio Radicale.
“La sentenza della Cassazione che riconosce il diritto alla vita familiare indipendentemente dal sesso” – ha proseguito Staderini- “è stata preceduta da quella della Corte costituzionale che ha indicato al legislatore la necessità di riconoscimento giuridico per le forme di famiglia diverse da quella tradizionale.
È inutile che “i giuristi cattolici” si scandalizzino e paventino il de profundis per la Costituzione: il richiamo della Cassazione alla sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo delinea un quadro giuridico in cui il carattere transnazionale dei diritti umani non può che avere ricadute anche sul diritto interno.”
Il Segretario di Radicali Italiani ha poi insistito sul fatto che “È tempo che la politica fornisca risposte normative in linea con il vissuto delle persone e con gli standard internazionali. È impensabile lasciare ancora senza diritti 2,5 milioni di italiani che vivono in famiglie di fatto e limitare l’accesso all’istituto del matrimonio in base alla capacità procreativa, come vorrebbero i soliti clericali compulsivi.
Anche perché - ha concluso Staderini - non possiamo sentirci europei e inseriti in un contesto internazionale solo se a scriverci è la BCE”.
Nel corso dell’intervista Staderini ha ricordato le campagne di raccolta firme su delibere di iniziativa popolare per il riconoscimento delle Unioni civili che vedono i militanti radicali stanno impegnati a Roma, Milano, Vicenza e Gorizia.
L’audiovideo completo dell’intervista [2].
Tra gli altri temi trattati: giustizia, Rai, Governo, diritti umani, Europa, diritti dei disabili