
Dichiarazione di Marco Beltrandi, radicale, deputato radicale
“Lo avevamo noi radicali detto poche settimane, nella sede ufficiale della Camera dei Deputati, al termine degli 11 giorni di sciopero della fame che su questo avevo condotto con tanti imprenditori di Imprese che Resistono e con il collega Moles (PDL): attendere sei mesi perché il Governo risolva il problema del ritardo dei pagamenti alle piccole e medie imprese, e ai professionisti, da parte della grandi imprese e da parte della pubblica amministrazione avrebbe significato la chiusura di altre centinaia di imprese, la rovina professionale e familiare di molte famiglie, l’esborso - nel migliore dei casi - di tanto denaro pubblico, ed infine la diminuzione permanente del potenziale di crescita economica.
Purtroppo il protrarsi, anche l’intensificarsi, del fenomeno tragico dei suicidi di imprenditori – di due abbiamo avuto notizia solo oggi – conferma che i continui sforzi lodevoli del Governo di trovare in ogni provvedimento e anche con le banche delle soluzioni non sono sufficienti.
È tempo che si tenga conto che se da una parte ci sono i conti pubblici da salvaguardare da ulteriore debito, dall’altra parte menomare la crescita economica significa infine anche allontanare il raggiungimento degli obiettivi stessi di finanza pubblica.
Torniamo con forza a chiedere un accelerazione dei tempi, e l’introduzione di riforme quali l’iva per cassa che darebbero già un notevole contributo ad alleggerire la situazione, drammatica, di tanti. E torniamo a chiedere l’amnistia per la repubblica come primo passo della riforma della giustizia civile il cui stato comatoso tanto contribuisce all’assenza del diritto in Italia, al ritardo dei pagamenti, e pure ad allontanare gli investitori esteri.”