
Elisabetta Zamparutti, deputata Radicale in Commissione Ambiente, sull’accoglimento dell’ordine del giorno al mille proroghe in materia di parchi ha dichiarato:
“Il Decreto Mille proroghe contiene una norma che disapplica per il 2012, a beneficio esclusivo dei presidenti degli Enti parco, una disposizione di carattere generale, introdotta con il decreto 78/2010, in base alla quale la partecipazione agli organi collegiali degli enti, che comunque ricevono contributi a carico delle finanze pubbliche, ha un carattere onorifico e dunque non da luogo a uno stipendio, ma al solo rimborso delle spese sostenute.”
La parlamentare ha poi spiegato che: “Il Governo ha, però accolto un ordine del giorno radicale che impegna l’esecutivo, e in particolare il Ministro Clini, a provvedere alle prossime nomine dei Presidenti dei Parchi mediante procedure di evidenza pubblica ovvero attraverso la pubblicazione di avvisi pubblici a presentare candidature e manifestazioni di interesse, a formare e rendere pubblica un’anagrafe patrimoniale dei Presidenti degli Enti Parco, a disporre quanto necessario perché gli stessi Presidenti siano tenuti a predisporre un report semestrale delle attività degli enti parco e una relazione annuale sullo stato delle aree protette incluse nei Parchi, da rimettere alle competenti Commissioni parlamentari.”
La Zamparutti ha concluso: “Infine il Governo, accogliendo l’ordine del giorno che riportava i dati relativi allo stato di avanzamento dell’iter di approvazione dei Piani dei Parchi, contenuti in un quadro riepilogativo pubblicato sul sito del Ministero dell’Ambiente, si è impegnato a subordinare l’eventuale reiterabilità della norma, per gli anni a seguire, a esclusivo beneficio dei Presidenti degli Enti Parco che siano in regola rispetto alle disposizioni normative in materia di approvazione del Piano del Parco, e ad esercitare i poteri sostitutivi che la legge quadro assegna al Ministero dell’Ambiente nei confronti degli enti Parco che non hanno ancora completato la procedura di adozione ovvero di aggiornamento dello stesso Piano del Parco nei termini di legge, e nei confronti delle Regioni, in tutti i casi in cui il Piano, a distanza di 24 mesi dall’istituzione dell’ente, non sia stato approvato e sia dunque pienamente efficace.”
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