
In previsione delle comunicazioni in Senato del Presidente del Consiglio, che si svolgeranno mercoledì 25 gennaio, i tre senatori radicali nel Gruppo del Pd (Bonino, Perduca, Poretti), assieme a colleghi dei gruppi Pdl, Fli, Udc, Autonomie e Misto, hanno stamattina depositato una mozione che, partendo da considerazioni circa l'insufficienza delle misure finora assunte dai governi dell'area dell'euro e tenendo conto del processo negoziale in corso sul fiscal compact, impegna il governo 1) a firmare la convenzione internazionale se il Parlamento europeo avrà preliminarmente espresso il suo accordo-politico; e 2) a precisare che tale convenzione si inserisce nell'obiettivo più ampio degli Stati Uniti d'Europa, attraverso una dichiarazione che accompagni il nuovo trattato, sul modello della dichiarazione 23 sul futuro dell'Europa annessa nel 2000 al Trattato di Nizza su proposta di Giuliano Amato e Gerhard Schroeder, poi-sottoscritta dai paesi fondatori delle Comunità europee. Secondo il Vice Presidente del Senato, Emma Bonino, tra i promotori della mozione, "noi non possiamo essere i reticenti riguardo al rigore e alla disciplina di bilancio ma, allo stesso tempo, dobbiamo assicurare l'unitarietà e l'integrità del diritto dell'Unione europea e del suo quadro istituzionale: questo, come ha detto lo stesso Presidente del Consiglio, è un punto in linea con la tradizione italiana di favorire il metodo comunitario e che sta a cuore al Parlamento europeo". Tale mozione è identica a quella depositata già ieri pomeriggio alla Camera dai sei deputati radicali assieme ai colleghi del Gruppo Popolo e Territorio.
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