
Elisabetta Zamparutti, deputata Radicale in Commissione Ambiente, ha presentato un’interrogazione parlamentare sulle conseguenze ambientali del tragico incidente della Costa Concordia al largo dell’isola del Giglio ed in proposito ha dichiarato:
“Occorre innanzitutto attivare il “governo” del Santuario dei cetacei, istituito nel 1999, ma di fatto non operativo perché diversamente quest’area marina preziosa diventa terra di nessuno dove tutto può accadere. La tragedia del Costa Concordia segue infatti di poche settimane l’indicente del cargo Venezia che ha riversato in mar, tra Gorgona ed il Banco di S. Lucia, 35 tonnellate di catalizzatori per la desolforazione del petrolio.” Elisabetta Zamparutti ha poi dichiarato: “Esistono sistemi di controllo elettronico e satellitare (AIS: Automatic Identification System) ma mancano le conseguenti azioni d'intervento in tempo reale; esiste il Parco dell’Arcipelago Toscano ma le acque dell’isola del Giglio non sono protette. Infine in Italia è possibile per le navi da crociera non solo attraversare aree di pregio ambientale ma anche aree urbane come la laguna di Venezia. Occorre – ha quindi concluso – un azione tempestiva del Governo per far fronte all’emergenza legalità che è all’origine dell’emergenza ambientale in tutto il nostro Paese.”
Segue testo interrogazione depositata
Al Ministro dell’Ambiente Al Ministro dei Trasporti
Premesso che: il dramma del naufragio della Costa Concordia, al largo dell’Isola del Giglio, rischia di essere aggravato da un emergenza ambientale per la presenza nei serbatoi della nave affondata di 2400 tonnellate di carburante oltre a vernici, olii lubrificanti e altre sostanze (forse anche amianto) pericolose con il rischio che in caso di mareggiata la nave si spezzi e/o scivoli su un fondale più profondo; nonostante sia evidente che in nessun caso una nave di quelle dimensioni si deve avvicinare così tanto alla costa, a meno che non sia diretta a un porto, non esiste alcun sistema di controllo, elettronico o satellitare in grado di impedire, o eventualmente sanzionare, questi comportamenti pericolosi, nonostante il pericolo di un intenso traffico navale nell'area sia stato da tempo segnalato da associazioni come Greenpaece che nel rapporto "Divieto di balenazione", del luglio 2010 a pag. 4 dice: “Il Santuario è sede di un traffico navale molto intenso, per il quale purtroppo non è stata emanata alcuna regola. Le problematiche sono diverse, dal pericolo rappresentato dal passaggio di navi con carichi pericolosi, come le petroliere, all’aumento delle rotte effettuate da navi passeggeri che collegano regolarmente la costa Italiana e Francese, in particolar modo, con Corsica e Sardegna”; si ripete in questi giorni che il Parco dell'Arcipelago Toscano sarebbe "la più grande area marina protetta d'Europa", ma all’isola del Giglio non c'è un singolo metro quadro di mare protetto; la tragedia della Costa Concordia è avvenuta a poche settimane di distanza dalla perdita in mare, nel tratto di mare tra Gorgona ed il Banco di S. Lucia, avvenuta il 17 dicembre 2011, dalla motonave Eurocargo Venezia, di due semirimorchi trasportati in coperta, contenenti fusti di catalizzatori esausti utilizzati per la desolforazione del petrolio; queste recenti vicende evidenziano le problematiche connesse all’assenza di governance del Santuario dei Cetacei, istituito nel 1999, ma a tutt’oggi privo di concerete possibilità operative; si chiede di sapere: con quali modalità ed in che tempi il Governo intende fare fronte all’emergenza dello svuotamento delle cisterne dal carburante; come intende assicurarsi che il relitto sia rimosso; se non si ritenga di utilizzare i sistemi di controllo elettronico e satellitare del traffico navale già utilizzati (AIS: Automatic Identification System) per mettere a punto un sistema d'intervento in tempo reale che miri a prevenire e sanzionare condotte pericolose, per evitare il ripetersi di una tragedia come quella della Costa Concordia; per quale motivo il mare dell’isola del Giglio non sia stato incluso nel perimetro del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano; quali azioni si intendono promuovere per rendere pienamente operativo il Santuario dei Cetacei.
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