
Elisabetta Zamparutti, deputata Radicale in Commissione ambiente, in merito alle audizioni che si sono svolte oggi 10 dicembre 2012 a partire dalla risoluzione di iniziativa radicale sull’inceneritore Fenice di Melfi, ha dichiarato:
“Sono stati auditi il Comitato “Diritto alla salute” di Lavello, Legambiente Basilicata, il WWF, Movimento Azzurro, la Comunità lucana-Movimento No Oil e l’Istituto Superiore di Sanità. Da quanto riferito si conferma che l’inceneritore Fenice presenta criticità nel funzionamento, che non si effettuano controlli in particolare sull’aria e che gli organismi preposti al monitoraggio ambientale sono sostanzialmente latitanti.”
Solo l’Istituto Superiore di Sanità - ha continuato la Zamparutti - ha fornito dati rassicuranti in linea con il gioco delle parti per cui le istituzioni si pongo a garanzia della continuità di funzionamento dell’inceneritore. Peccato però che per mandato stesso dell’Istituto i controlli non presentino quel rigore che il caso richiederebbe.”
La parlamentare radicale ha poi detto: "E’ stato dato atto da Nicola Abbiuso del Comitato “Diritto alla salute” di Lavello del ruolo di precursore avuto dal radicale Maurizio Bolognetti nella denuncia dell’inquinamento causato da Fenice, della carenza dei controlli ambientali e della relativa assenza di trasparenza il che rende davvero grave ed incomprensibile la ragione dell’esclusione di Bolognetti da parte della Regione Basilicata dal tavolo sulla trasparenza a cui hanno invece partecipato tutti gli altri soggetti cosiddetti ambientalisti.”
La Zamparutti ha poi concluso: ”Solo l’inclusione dei Radicali e di Maurizio Bolognetti, in particolare, in tutte le procedure relative all’accertamento delle responsabilità sulle vicende concernenti l’inceneritore Fenice e sulle possibili soluzioni può assicurare il rientro in un minimo di legalità nella regione Basilicata.”
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