
- 14 dicembre, intervento di Emma Bonino al Senato:
Presidente: È iscritta a parlare la senatrice Bonino. Ne ha facoltà.
Emma Bonino (PD) [2]: Signor Presidente, colleghi, io credo che questa informativa del Presidente del Consiglio sui vertici europei vada salutata come una novità positiva alla quale non eravamo abituati. Ed è forse proprio a questa novità, perché non eravamo abituati a sentir parlare di Europa in queste Aule, che dobbiamo una serie di intemperanze irresponsabili e fuori luogo cui abbiamo assistito. Io invece la saluto come una novità perché credo che la posta in gioco, quella del futuro dell'Europa, necessiti della condivisione e della consapevolezza dell'intero Paese e delle sue istituzioni che evidentemente, anche considerando le scene cui assistiamo in quest'Aula, manca totalmente e manca anche da parte di una forza politica che è stata al Governo fino a dieci giorni fa e che ha portato il Paese a questo risultato. (Applausi dai Gruppi PD eUDC-SVP-AUT:UV-MAIE-VN-MRE-FLI-PSI).
L'accordo con Bruxelles lo ha negoziato il governo Berlusconi, fino a prova del contrario, e trovo francamente ridicole, per non dire di peggio, le sceneggiate scomposte su un tema che dovrebbe invece appassionare tutti con grande serietà e rigore.
In secondo luogo, Presidente, voglio dirle che capisco tutto e penso che forse non si poteva fare meglio. Credo però che nei prossimi mesi dovremo lavorare perché l'Unione dell'autorità e del rigore possa diventare anche l'Unione della crescita, dell'innovazione e della conoscenza e credo che questo possa solo avvenire con il metodo comunitario, coinvolgendo Commissione, Parlamento e Corte di giustizia. Da questo punto di vista ritengo che lei troverà al suo fianco, se ben informato, l'intero Parlamento e l'intero Paese. (Applausi dai Gruppi PD e UDC-SVP-AUT:UV-MAIE-VN-MRE-PLI-PSI).
Gli Emendamenti radicali alla manovra economica del Governo [3]
- 16 dicembre, intervento di Rita Bernardini alla Camera:
Presidente: [4] Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Bernardini. Ne ha facoltà.
Rita Bernardini: [5]Signor Presidente, signor Presidente del Consiglio, abbiamo ascoltato stamattina molti marziani che sono calati improvvisamente in quest'Aula, marziani che si ritengono estranei alla crisi drammatica che sta vivendo il nostro Paese.
Noi radicali, che le daremo la fiducia, consideriamo il suo Governo tecnico un incidente, di tipo benigno, della partitocrazia che «sgoverna», da sessant'anni, questo nostro Paese. È dalla metà degli anni Ottanta che i radicali chiedono, nelle Aule parlamentari, il rientro del debito pubblico al ritmo del 7 per cento l'anno. Lo aveva proposto Crivellini.
È dal 1999 che, con via referendaria, abbiamo proposto la riforma delle pensioni di anzianità. Pensate come ci troveremmo oggi, in un mondo diverso.
Presidente [4]: Onorevole Bernardini, la prego di concludere.
Rita Bernardini: [5] Ma dobbiamo rientrare soprattutto nella legalità e democrazia costituzionale (Applausi di deputati del gruppo Partito Democratico).
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