
Nell’attesa di conoscere le decisioni definitive del governo sulla manovra, ci appelliamo al presidente Monti affinché resista alle fortissime pressioni corporative che piovono da tutte le parti. Rinviare le liberalizzazioni a fine 2012, inizio 2013, equivale a dire che le liberalizzazioni non si faranno nemmeno in questa legislatura, perché a quel punto cadrebbero nel pieno della campagna-acquisti elettorale.
Senza liberalizzazioni, tuttavia, la richiesta di sacrifici ne uscirebbe, come minimo, depotenziata: verrebbero meno importanti misure per la crescita, mentre i cittadini che non appartengono a corporazioni e non ne godono i privilegi avrebbero ragione a considerare iniqui i provvedimenti del governo.
Se è vero - ed è vero - che non c’è più tempo, l’Italia non può permettersi di restare ostaggio di taxisti, farmacisti (e questo è il meno!) e compagnia cantante.
Più che mai, è necessario e urgente che il governo sia protagonista di una vera e propria Rivoluzione Liberale, se si vuole evitare una rivolta (di segno esattamente opposto) nelle strade.
Dichiarazione di Michele De Lucia, tesoriere di Radicali italiani
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