
Oramai posso dirlo con ragionevole certezza: l’abolizione di uno dei tanti privilegi vaticani, l’esenzione ICI sulle attività commerciali degli enti ecclesiastici e simili, non ci sarà nemmeno questa volta.
La famigerata “apertura” di Bagnasco non è stata altro che un astuto depistaggio, il bromuro per consentire ai partiti di arrestare il fiume in piena di una opinione pubblica che ha detto basta.
Il PD ha potuto proseguire a stare zitto e non prendere posizione, mentre gli autorevoli esponenti del PDL che si erano esposti sono tornati nei ranghi. Quanto al Terzo polo, alle scontate posizioni di Casini si sono aggiunte le parole di Fini di ieri, che davano per normale un rinvio a data futura. All’on Briguglio, che nel nome di una melliflua “laicità positiva” si è inventato il rinvio ad una Commissione bilaterale Stato-Chiesa, e al Presidente della Cei che ha parlato di “sedi opportune”, chiarisco che se c’è qualcosa di cui discutere semmai è il dimezzamento dell’otto per mille.
Qualsiasi rinvio nell’abolizione di una norma che non richiede studi ne coperture di spesa, trattandosi anzi di nuove e significative entrate, sarebbe un’offesa all’intelligenza degli italiani.
Al Presidente Monti mi permetto di suggerire di non farsi ingannare da questi partiti, che hanno tutto l’interesse a indebolirlo nell’opinione pubblica. Alle attività commerciali l’ICI va fatta pagare, tutta e subito.
Dichiarazione di Mario Staderini, Segretario di Radicali Italiani
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