
No a Commissione bilaterale e mosse dilatorie. Qualcuno vuole fare il furbo.
Ora che l’ingiustizia delle esenzioni e l’esistenza di una vasta elusione è stato ammesso anche dal Presidente della CEI, nessuno provi a fare il furbo.
Rinviare la modifica della norma ad un futuro incerto, come ha fatto capire oggi il Presidente Fini, sarebbe offensivo per l’intelligenza degli italiani.
L’emendamento proposto dai parlamentari radicali è pronto dal 2006, basta votarlo [2] o inserirlo nel maxiemendamento.
Chi pensa, come proposto da alcuni parlamentari di FLI e lasciato intendere anche dal Cardinal Bagnasco, che serva una Commissione bilaterale per cambiare la legge, vada a lezione di diritto costituzionale.
Il Parlamento italiano è sovrano delle sue leggi, non c’è nulla da contrattare con la CEI o chicchessia.
La questione è semplice: anche le attività commerciali degli enti ecclesiastici paghino subito l’ICI, e la paghino tutta, non ridotta come proposto da alcuni parlamentari del PD. E si corregga la “svista” del decreto che ha escluso dalla rivalutazione catastale solamente convitti, seminari e collegi.
Quanto ad Avvenire, capisco che essere smentiti dal proprio editore fa male, ma perseverare nell’errore è diabolico. L’emendamento radicale [2] e le lotte all’UE di Maurizio Turco si rivolgono a tutte le attività commerciali, non solo quelle cattoliche o religiose.
Dichiarazione di Mario Staderini, Segretario di Radicali Italiani.
Leggi anche l'articolo [3] di Staderini sul Blog del Fatto Quotidiano
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