
Occorre evitare un'altra esecuzione sommaria e dare la possibilità alla giustizia internazionale di fare il proprio corso. L'Italia, che si fregia di aver dato il nome allo Statuto della Corte Penale Internazionale deve coordinare le operazioni necessarie per andare incontro alle richieste del figlio di Gheddafi di esser trasferito all'Aia per un giusto processo, già in passato operazioni del genere sono state effettuate, anche senza mandati internazionali, le capacità ci sono occorre la volontà politica. A proposito di capacità occorre che il Governo chiarisca quanto in effetti è costata la partecipazione italiana alla missione Unified Protector perché quanto detto dal Ministro La Russa in aula ha solo generato ulteriore confusione, abbiamo oggi presentato una interrogazione parlamentare che chiede un resoconto dettagliato dei costi effettivamente sostenuti dalla partecipazione italiana alla missione Unified Protector, ivi compresi ulteriori costi sostenuti per l'assistenza ai feriti trasferiti in Italia; a quanto ammonti l'avanzo del finanziamento ottenuto dalla legge 2 agosto 2011, n. 130, che ha convertito il decreto-legge 12 luglio 2011, n. 107, che prevedeva gli oneri finanziari di copertura dell'impegno militare per 58 milioni di euro fino al 30 settembre scorso; entro quando si intende presentare al Parlamento lo strumento legislativo colle necessarie coperture giuridico-amministrative per i militari ancora impiegati in Libia e fino a quando l'Italia parteciperà alla Missione Unified Protector.
Dichiarazione dei Senatori Radicali Marco Perduca e Donatella Poretti
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