
La condanna pronunciata oggi dai Tribunali Ucraini nei confronti di Yulia Tymoshenko era purtroppo annunciata. Infatti, fin dal suo arresto, lo scorso 5 agosto, il processo che ha visto coinvolta l'ex Premier Ucraina è stato caratterizzatio da una serie di violazioni procedurali e del diritto di difesa molto gravi: dal numero di testimoni ammessi (40 per l'accusa e solo 2 per la difesa senza possibilità per la difesa di fare domande), all'impossibilità di avere contatti riservati con i propri avvocati, dall'annuncio delle accuse avvenuto in aula senza la presenza della difesa, alla impossibilità per la difesa per rivedere i file del procedimento.
Tutto questo è avvenuto in un contesto che vede ben 28 esponenti della precedente amministrazione Ucraina essere sotto processo, segno evidente che vi è una volontà politica di fare i conti con la corruzione che esiste nel paese, che rischia però di travolgere, insieme agli esponenti dell'opposizione, anche i principi democratici e dello stato di diritto. Mi rivolgo al Segretario del principale Partito che in Italia fa parte del PPE (Partito di cui anche il Blocco Tymoshenko è membro), Angelino Alfano affinchè prenda una iniziativa di denuncia delle violazioni del diritto alla difesa, in linea con quanto fatto già nelle scorse settimane dagli altri leader europei del PPE.
Dichiarazione di Matteo Mecacci, Deputato Radicale- PD e Presidente della Commissione Diritti Umani dell'Assemblea Parlamentare dell'OSCE
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