
L'iter del famoso comma "ammazza-blog" è ripreso assieme a quello del ddl intercettazioni in cui è contenuto e, se approvato, prevederà che qualsiasi persona pubblichi testi in rete, anche in modo amatoriale e per ristrette cerchie di amici, possa ricevere una richiesta di rettifica quando tali contenuti siano ritenuti scomodi da qualcuno. In caso di mancata pubblicazione della rettifica entro due giorni, scatterà una sanzione fino a 12.500 euro.
Facile ipotizzare la possibilità di utilizzare in modo intimidatorio tale strumento: qualunque cittadino scriva in rete, non avendo un giornale organizzato con struttura legale disposta a difenderlo, sarà certamente spinto ad accettare richieste di rettifica anche se ritiene di aver scritto fatti reali, attuando cosi' una forma di autocensura per non incorrere nella sanzione.
Questo è l'emendamento Radicale per disinnescare la legge e questo comma, e rendere possibile l'obbligo di rettifica solo alle testate online con obbligo di registrazione (quelle professionali quindi, come corriere.it, repubblica.it e tutti gli altri siti d'informazione online che devono essere registrati):
Al comma 29, lettera a), capoverso, secondo periodo, dopo le parole: per via telematica aggiungere le seguenti: e soggetti all'obbligo di registrazione di cui all'articolo 5.
Conseguentemente, al medesimo comma: lettera d), dopo le parole: per via telematica ovunque ricorrano, aggiungere le seguenti: e soggetti all'obbligo di registrazione di cui all'articolo 5;
lettera e), capoverso, dopo le parole: per via telematica aggiungere le seguenti: e soggetti all'obbligo di registrazione di cui all'articolo 5. 1. 912.
Deputati radicali firmatari: Bernardini, Beltrandi, Farina Coscioni, Mecacci, Maurizio Turco, Zamparutti.
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